Unitrè Cancellara ‘conquistata’ da don Giuseppe Greco
Ancora una volta, don Giuseppe Greco ha onorato la sezione Unitre di Cancellara con la sua preziosa presenza, facendo dono agli studenti di alcune gocce della sua immensa cultura, frutto di interminabili ed approfonditi studi. Durante gli incontri si è soffermato su argomenti teologici di notevole interesse, incorniciati sempre dal contesto storico-sociale e alleggeriti da aneddoti, riflessioni e un pizzico di curiosità. Dopo il grande scisma d’Oriente e la riforma Luterana, don Giuseppe, nella conferenza tenutasi all’inizio del periodo quaresimale, ha illustrato la frattura avvenuta tra la Chiesa Cattolica e quella Anglicana. La causa scatenante di tale scisma, va ricercata in un “capriccio”, ovvero nelle smanie dinastiche di Enrico VIII, lo stesso che alla ribellione di Lutero, 1521, si era schierato dalla parte del Pontefice, scrivendo un libro in favore della Santa Sede. Per tale intervento si meritò il titolo di “Difensore della fede”, di cui ancora oggi si fregia la monarchia britannica. Salito al trono giovanissimo, Enrico VIII sposò Caterina d’Aragona con la quale ebbe 6 figli, ma ne sopravvisse una sola. Fortemente deluso di fronte all’evidenza che sua moglie non avrebbe potuto dargli un erede maschio, cominciò a corteggiare Anna Bolena. Chiese l’annullamento del suo matrimonio, ma fu vigorosamente respinto da Papa Clemente VII. Escogitò, così, uno stratagemma: nominò un suo suddito, Tommaso Cranmer, arcivescovo di Canterbury che gli concesse il divorzio da Caterina d’Aragona e poté finalmente convolare a nozze con la bella Anna Bolena. In risposta, Papa Clemente VII, nel 1533, gli lanciò una scomunica alla quale Enrico VIII fece seguire una serie di leggi che rompevano i legami con Roma e sottomettevano interamente il clero inglese alla corona britannica. Nello stesso anno, con le parole “la Chiesa sono io”, si autoproclamò “Capo della Chiesa inglese”. Nel 1535 avvenne la totale separazione con la Chiesa di Roma che metaforicamente Don Giuseppe ha definito “il terzo strappo alla veste di Cristo”. E così Enrico VII da “Difensore della Chiesa” si trasformò in fondatore dello Scisma anglicano. La sua figura, tristemente nota anche per la sua affollata vita matrimoniale, 6 mogli in tutto di cui 2 ripudiate e 2 decapitate, ha suscitato non poca indignazione tra gli studenti della sezione Unitre. A conclusione, don Giuseppe si è soffermato sull’attuale situazione delle tre Chiese: Ortodossa, Luterana e Anglicana, evidenziando di ciascuna similitudini e differenze con la Chiesa Cattolica Romana. Poi, richiamando la preghiera che Gesù durante l’ultima cena rivolse al padre: “perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”, don Giuseppe ha nuovamente esortato i presenti alla preghiera per la riunificazione di tutte le Chiese Cristiane, in quanto, come lui stesso ha sottolineato, la divisione religiosa è sempre sintomo di non autenticità. L’ultimo pensiero, don Giuseppe l’ha rivolto al clamoroso gesto di papa Benedetto XI, sostenendo che il suo è stato un gesto non di rifiuto, ma di grande amore e responsabilità verso la Chiesa. Lui non è sceso dalla Croce, ma è rimasto li, evitando che sulla Croce salisse la sposa di Cristo: la Chiesa.
Franca Caputo