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Usb preoccupata per la sorte dei lavoratori dell’assistenza tecnica del fondi Ue

“USB è fortemente preoccupata per lo stato di disagio e di disorientamento in cui versano i tanti lavoratori precari dell’assistenza tecnica dei fondi Ue, in attesa di transitare nella società vincitrice della gara sull’esternalizzazione dei servizi di assistenza tecnica dei fondi UE della Regione Basilicata.
A distanza di qualche giorno (30 settembre 2017) dalla scadenza del contratto con la Regione Basilicata e l’avvio del nuovo rapporto di lavoro con Consedin, tanti lavoratori – si legge in un comunicato a firma del coordinatore Francesco Castelgrande – ancora non sanno che tipo di contratto avranno, quale scadenza e non conoscono orari di lavoro e quantum economico. In queste settimane si sono solo rincorse voci, ma nulla di definito. Riorganizzare una vita, tenendo insieme le esigenze dei tanti pendolari, madri e padri di famiglia non deve lasciare indifferenti.
Per questa ragione, pur confermando l’assoluta contrarietà a questa scelta infelice della Regione Basilicata di esternalizzare il servizio di assistenza tecnica fondi UE, disperdendo un enorme patrimonio di conoscenze tecniche e di relazioni umane, e pur continuando la propria battaglia perché la Regione tenga fede agli impegni assunti in Consiglio Regionale con la legge N. 18/2017 che all’art. 27 prevede entro il 30 settembre l’avvio delle procedure di stabilizzazione ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. 75/2017, USB ritiene necessaria una proroga degli attuali contratti in essere affinché si possa realizzare una transizione, la meno traumatica possibile, verso la società esterna.
Inoltre, risulta che ad oggi, data la limitatezza di posti disponibili nella società esterna (121)  non si riuscirà a dare a tutti i collaboratori con il contratto in scadenza al 30 settembre la giusta continuità lavorativa, e pertanto una “proroga tecnica” in attesa dell’avvio delle procedure di stabilizzazione risulta essere la soluzione più veloce, equa, e sostenibile”.

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