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Vaccinazione, serve una comunicazione chiara e autorevole

Le parole curano. Può sembrare una frase dettata da uno slancio romantico e idealista ma, tuttavia, in questa concitata fase di vaccinazione le parole assumono un ruolo assai rilevante, talvolta determinante. Il sentimento di scetticismo in tema di vaccinazione è per lo più dovuto all’assenza di una linea di comunicazione istituzionale univoca e chiara.
La politica deve prendersi la responsabilità di parlare ai cittadini in modo autorevole. L’Italia, come del resto il mondo intero, sulla campagna di vaccinazione gioca la sua più importante partita dal dopoguerra ad oggi in tema di salute pubblica, benessere economico e sociale.
Le parole evocano immagini e sensazioni in grado di influenzare le azioni dell’essere umano, pertanto dovrebbero essere pronunciate o taciute con più responsabilità e meno smania di protagonismo. Troppi virologi opinionisti a colmare il vuoto lasciato dalla politica che, giova ricordarlo, non è chiamata a sostituirsi alla scienza ma è tenuta a fare sintesi e chiarezza per nome e conto dei cittadini. La politica è chiamata, altresì, alla responsabilità della scelta. Scegliere di non scegliere è la più vigliacca tra le opzioni. Lasciare spazio allo show la più deplorevole.
 
                                                                                                                                                      Ilaria Di Pede
 
 

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