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Valvano (Melfi), Murano (Barile) e Sonnessa (Rapolla): “No al permesso di ricerca ‘La Bicocca’”

Un secco no al permesso di ricerca di idrocarburi denominato “La Bicocca”. I sindaci di Melfi, Livio Valvano, di Barile, Antonio Murano e di Rapolla, Michele Sonnessa, hanno chiesto a gran voce al Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, di archiviare il procedimento di VIA in virtù di oggettive incompatibilità ambientali presenti nell’area del Vulture e di convocare con celerità “un tavolo tecnico che coinvolga tutte le Istituzioni preposte, ivi compreso il Ministero dello Sviluppo Economico”.
“La nostra non è una posizione politica preconcetta, motivata ad “avversare a prescindere”- si legge nella nota congiunta dei sindaci indirizzata al Presidente Pittella- l’insediamento dell’industria del petrolio. Il 18 Aprile 2013 presentavamo le nostre osservazioni proponendo formale opposizione al rilascio di quel permesso, illustrando le ragioni oggettive per le quali l’industria estrattiva di idrocarburi liquidi e gassosi è assolutamente incompatibile con il territorio del Vulture. Siamo certi che il Presidente condividerà le motivazioni e riconoscerà fondati gli elementi che abbiamo già rappresentato al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata più di un anno e mezzo fa. Il Vulture ha già una sua forte vocazione, è costituito da un territorio abbastanza ristretto su cui è insediato un tessuto economico fortemente caratterizzato da elementi territoriali di grande qualità: l’uva, l’ulivo, l’acqua minerale, il grano, la castagna, la storia, il turismo, il vino, l’olio, l’industria agroalimentare, l’enogastronomia ed il paesaggio. Sono tutte risorse preziose che hanno richiesto importanti investimenti pubblici e privati. E’ un’economia insediata su cui il territorio si gioca il futuro, del tutto incompatibile con l’ipotetico insediamento dell’industria estrattiva di idrocarburi. L’incompatibilità non è riferita solamente ai rischi ambientali e quindi al diritto alla salute dei residenti, tra l’altro già troppo stressato da alcune ferite, come quella di Fenice che va quanto prima rimarginata con la rimozione di quel corpo estraneo. La causa delle più forti incompatibilità va ricercata proprio nell’automatico ed inevitabile depauperamento dei valori di mercato che subirebbero i prodotti del sistema Vulture. Per questo dopo aver preso atto della determina dirigenziale del 27/10/2014, emanata dall’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione, pur intuendone il messaggio positivo implicito in essa contenuto, tenuto conto che si è deciso di assoggettare alla più complessa procedura di Via la richiesta di semplice attivazione della procedura di verifica screening avanzata dalla società, riteniamo necessario ed indifferibile che si chiuda il procedimento amministrativo con una chiara ed inequivocabile decisione di archiviazione. Ci rivolgiamo al Presidente Pittella affinchè rapidamente concludere l’articolato iter amministrativo attraverso il coinvolgimento della CIRM per giungere così alla chiusura del procedimento”.

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