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Venerdì inaugurazione del museo civico ‘Janora’ ad Irsina

Venerdì 24 giugno, alle ore 18, presso il convento di San Francesco, sarà inaugurato ufficialmente il “Museo Civico Janora”, che ospita la preziosa collezione dello storico e archeologo irsinese Michele Janora. L’inaugurazione avverrà alla presenza del prefetto di Matera Giovanni Monteleone, dell’assessore regionale alla Formazione e Cultura Rosa Mastrosimone, del presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, del direttore generale dell’APT di Basilicata Giampiero Perri e del sindaco della Città di Irsina Raffaele Favale. Parteciperanno, inoltre, Antonio De Siena, soprintendente ai Beni archeologici della Basilicata; Annamaria Patrone, direttore del Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola” di Matera; Clemente Garzone, assessore alla Cultura di Irsina; Antonio Paradiso, studioso di storia locale; l’archivista Annunziata Bozza, l’archeologo Massimo Barretta e Giovanni Figliolo, presidente della “Cooperativa Arenacea”, a cui è affidata la gestione del Museo. Michele Janora nacque a Montepeloso, oggi Irsina, il 3 settembre 1867 e morì alla giovane età di 43 anni. Nel 1903 fu nominato Regio Ispettore onorario per i monumenti e gli scavi del Comune di Montepeloso. La sua passione per l’antichità lo portò a raccogliere una gran quantità di manufatti archeologici e a conservarli nel palazzo di famiglia. La collezione archeologica, sottoposta a vincolo dal Ministero della Pubblica Istruzione, per il suo importante interesse, già nel 1948, fu acquistata dal Comune di Irsina nel 1981 quale patrimonio dell’intera comunità. Gli oltre 1600 reperti, provenienti in gran parte da necropoli o singole tombe disseminate lungo le fasce orientale della Basilicata e nord-occidentale della Puglia, testimoniano la vita della città e del territorio fin dal Neolitico. Il nucleo più importante della raccolta è costituito da ceramica a decorazione geometrica, a figure rosse, a vernice nera, acroma, armi e ornamenti in bronzo e ferro databili dall’età preistorica all’età ellenistica. Dell’intera collezione viene esposta una selezione di circa 300 reperti, appositamente studiati e restaurati. L’archeologo Massimo Barretta ha curato il progetto scientifico ed espositivo del museo che occupa sei sale nell’ala sinistra del convento di San Francesco, seguendo un percorso cronologico-tematico che parte dalla preistoria e si conclude con l’età ellenistica. La Soprintendenza per i Beni archeologici della Basilicata e, in particolare, il direttore e il personale del Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola” di Matera, ha coordinato le fasi di studio, restauro, documentazione fotografica e trasporto in sicurezza dei reperti. Con l’apertura al pubblico del Museo e la dotazione di un’istituzione museale alla città di Irsina si aggiunge un importante tassello per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale del territorio.

Vito Sacco

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