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Via i tralicci dell’alta tensione dalle strade dei quartieri San Paolo e Cecilia di Bari e Modugno

La Giunta, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Gianni Giannini, ha approvato uno schema di protocollo d’intesa tra Regione, Ferrotramviaria, Rete srl (società di Terna spa) e i comuni di Bari e Modugno per eliminare l’elettrodotto ad alta tensione i cui tralicci scorrono al centro di alcune strade del quartiere San Paolo di Bari e del quartiere Cecilia a Modugno.

L’intervento permetterà sia di interrare le linee elettriche che di liberare il percorso dalla stazione della metropolitana Ferrotramviaria “Cecilia” fino al previsto capolinea “Delle Regioni”, consentendo i relativi scavi di tunnel e stazione.

La lunghezza del tratto da interrare è di 1.500 metri, con l’eliminazione di 6 tralicci tra i più impattanti nella zona abitata e costerà – secondo una stima – 3,2 milioni di euro. La Regione erogherà i fondi a valere sulle risorse stanziate dal Fondo Sviluppo e Coesione.

“Stiamo provvedendo – ha commentato l’assessore Giannini – a togliere dalle strade del quartiere San Paolo di Bari e del quartiere Cecilia di Modugno alcuni tra i più impattanti tralicci dell’alta tensione che scorrono vicino alle abitazioni di migliaia di persone”.

I risultati attesi per l’Asse di intervento C del FSC sono infatti  la riduzione del congestionamento urbano e metropolitano, attraverso il potenziamento delle reti metropolitane – a partire dalle aree maggiormente popolate – ed il miglioramento della mobilità multimodale regionale, favorendo l’integrazione modale, i collegamenti multimodali, la mobilità sostenibile in aree urbane e l’accessibilità da e per i nodi urbani.

“Proprio quello che faremo – aggiunge – con un’opera attesa da decenni e che oltre a eliminare gli elettrodotti, permetterà la realizzazione dell’ultimo tratto della metropolitana Bari-San Paolo che scorrerà sotto le strade dei quartieri Cecilia e San Paolo per arrivare dalla stazione “Cecilia” fino al terminal di viale delle Regioni, completando il progetto di collegare il centro della città alle popolose zone periferiche, riqualificando aree finora marginali o abbandonate, ma frequentate e attraversate da migliaia di residenti”.

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