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Videogiochi, demo e versioni di prova: da un grande declino al possibile ritorno di fiamma

Chi era appassionato di videogiochi, un tempo bazzicava le edicole a caccia di riviste settoriali e delle famose demo incluse nella confezione. CD inseriti in una piccola custodia spesso di cartone, regalati insieme ad una rivista che parlava di news, di trucchetti e di molto altro. Si tratta di un ricordo oramai sbiadito nel tempo per la generazione nata prima degli anni 2000, ma che potrebbe tornare in voga all’improvviso.

La storia delle demo in bundle con le riviste di settore

Tutto nacque con i floppy disk, e con la voglia dei videogiocatori di testare un gioco prima di comprarlo. Fu così che alcune riviste, in accordo con le software house, decisero di allegare alle copie cartacee un dischetto o un CD con una copia dei giochi limitata a poche funzioni di base. Si trattava delle famose demo, spesso incluse nei CD a pacchetti, che davano la possibilità al videogiocatore di provare in modo soddisfacente un videogame, per capire se fosse il caso di acquistare o meno la versione completa.

Molti grandi must del passato sono stati commercializzati seguendo questa tecnica, come ad esempio Doom, Wolfenstein, o Gran Turismo, che nel frattempo si prepara a tornare su console insieme ad alcuni marchi italiani. La pratica delle demo nacque con i primi PC, dal Commodore all’Amiga, ma esplose grazie alle console di ultima generazione: con la Playstation, infatti, iniziarono a fioccare le demo, al punto da diventare un fenomeno di massa fra i videogiocatori. Naturalmente, con la nascita degli store digitali e la crisi generale dell’editoria, questa tendenza venne piano piano dimenticata.

Il concetto di demo oggi potrebbe tornare di moda

Oggi il concetto di demo potrebbe tornare ad essere importante all’interno del mondo dei videogiochi. Anzi, già lo è, considerando che alcuni colossi del settore stanno lanciando delle versioni di prova dei propri giochi, in versione ovviamente digitale, da scaricare sulla console, come nel caso di FIFA 21 con la “data di scadenza” (un timer che va via via esaurendosi giocando). Lo sa bene anche il fandom del gambling, che è a contatto con un settore in cui esistono varie modalità per provare alcuni giochi. Ad esempio, come viene spiegato nel dettaglio da AskGamblers, a seconda dei termini e delle condizioni d’uso della piattaforma esistono delle tipologie di bonus dei casinò che permettono di ricevere dei vantaggi senza effettuare un deposito, utili per provare il prodotto. In questo modo il giocatore potrà confrontare alcuni portali, prima di scegliere se e con quale giocare.

Come anticipato poco sopra, la moda del free trial potrebbe presto ritornare ad essere mainstream, per merito di colossi come Stadia e Playstation. Stadia in particolare starebbe studiando la possibilità di lanciare delle mini-demo gratuite, così da permettere agli utenti di testare un gioco prima di comprarlo. Dall’universo Sony, invece, potrebbe arrivare la possibilità di testare i videogiochi in streaming, utilizzando la stessa tecnologia che caratterizza il servizio PlayStation Now. Questa, però, non è l’unica ipotesi che circola attorno all’azienda nipponica, che sta lavorando per offrire una soluzione a tutta quella fascia di utenti che vorrebbe poter provare un titolo prima di procedere all’acquisto.

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