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Vigilanza in Basilicata, nota della Fisascat

“L’assessore Cupparo, in evidente difficoltà con i lavoratori che presidiano la sicurezza della giunta regionale e che rivendicano il rispetto degli accordi, butta la palla in tribuna attaccando la Fisascat con il solo obiettivo di creare confusione e sottrarsi alle sue responsabilità”. Lo afferma Emanuela Sardone della Fisascat Cisl Basilicata che denuncia il mancato rispetto dell’accordo siglato oltre un anno fa in prefettura in occasione del passaggio del personale addetto alla vigilanza armata presso le sedi della giunta regionale.

 

In sintesi, nell’accordo siglato il 30 luglio 2020, su esplicita richiesta del prefetto di Potenza e a fronte delle garanzie fornite dalla Regione Basilicata, le parti concordavano l’assunzione del personale, una cinquantina di guardie giurate, con inquadramento inizialmente part-time a 150 ore mensili per assicurare la salvaguardia di tutti i posti di lavoro a fronte di un minore monte ore messo a bando. Nel frattempo la Regione avrebbe proceduto ad una revisione della organizzazione del servizio, non in linea con le mutate esigenze di sicurezza prodotte dalla pandemia, e l’Ati subentrante nell’appalto avrebbe garantito il riparto sul personale in forza delle ore derivanti dalla fuoriuscita di alcune unità a vario titolo.

 

“A distanza di oltre un anno da quell’accordo – spiega Sardone – nonostante  le molteplici richieste di riconvocazione del tavolo, nulla è stato fatto, alcun riscontro è stato fornito ed alcun controllo è stato effettuato da parte della committente, ovvero la Regione Basilicata, sull’Ati aggiudicataria in merito alla mancata distribuzione delle ore resesi disponibili a fronte di alcuni pensionamenti. In tutta risposta l’assessore Cupparo, richiamato a responsabilità per l’impegno politico assunto e in qualità di committente, dinanzi alla nostra esplicita richiesta di rispettare l’accordo, non ha avuto di meglio da fare che attaccare la Fisascat arrivando addirittura ad invitare la nostra organizzazione sindacale, la più rappresentativa tra i lavoratori, ad abbandonare il tavolo tenutosi il 4 agosto perché non gradita”.

 

“Se l’assessore pensa di screditare o delegittimare un’organizzazione sindacale, non gradita perché rivendica, su mandato dei lavoratori, il rispetto degli accordi sottoscritti – continua la sindacalista – sappia che la Fisascat non solo non si lascerà intimidire ma continuerà a tallonare la Regione nel merito delle questioni e a chiedere conto degli accordi sottoscritti. Appare inoltre del tutto evidente che ad oggi la ditta che effettuava precedentemente il servizio sull’appalto non ha corrisposto le competenze di fine rapporto alle maestranze. Tuttavia, i soldi pubblici sono stati utilizzati per saldare le fatture alla suddetta società. Questo è quanto accade a Viale Verrastro”.

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