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Vigilanza Tempa Rossa, Fisascat: “Avviare la procedura di cambio d’appalto”

La vertenza dei lavoratori della sicurezza a rischio licenziamento del centro olio di Tempa Rossa approda in Regione. L’assessore alle attività produttive, Roberto Cifarelli, ha infatti convocato un incontro in dipartimento per lunedì 5 novembre alle 9:30. Come denunciato due settimane fa dalla Fisascat Cisl, sono 85 gli addetti alla sicurezza, tra vigilantes e portieri, impiegati dagli istituti Security Department e La Sentinella, che rischiano di perdere il posto di lavoro a seguito dell’avvio a fine agosto della procedura di licenziamento collettivo. Scade, infatti, a metà novembre la proroga di 75 giorni concessa alle due aziende da Tecnimont in vista della completa consegna del centro olio a Total e il conseguente passaggio dei servizi di sicurezza armata e non armata all’istituto Sicuritalia, già presente nell’impianto lucano per conto di Total con circa 30 unità.
Proprio la mancata attivazione della procedura di cambio d’appalto per la tutela dei livelli occupazionali è fortemente contestata dalla segretaria nazionale della Fisascat Cisl, Aurora Blanca, che critica anche la scelta dell’assessore Cifarelli di non convocare la stessa Sicuritalia al tavolo del 5 novembre. “La decisione dell’assessore di non convocare Sicuritalia – osserva la sindacalista – ci lascia oggettivamente basiti perché l’istituto è parte in causa della vicenda e la sua presenza sarebbe utile per capire, ad esempio, se rispondono al vero le indiscrezioni che ci arrivano circa la selezione in corso di nuovo personale in provincia di Matera, nonché il motivo per cui ricorre allo straordinario fuori da ogni limite normativo e contrattuale; questo mentre 85 addetti alla sicurezza, che operano da anni nel centro olio, rischiano di perdere il posto di lavoro e di vedere infranti i propri progetti di vita”.
Per la segretaria della Fisascat “un tavolo che non sia finalizzato ad attivare la procedura di cambio d’appalto e ad applicare la clausola sociale prevista dai contratti nazionali e da una norma regionale per salvare il lavoro e il salario di 85 famiglie rischia di essere un’inutile e ingannevole passerella”. La sindacalista lancia, infine, una stoccata anche alla prefettura di Potenza: “Da settimane attendiamo notizie circa la richiesta di nuove licenze per guardie armate o di voltura delle licenze esistenti da parte di Sicuritalia, ma finora senza alcuna risposta”, lamenta la sindacalista che invita la prefettura a stringere le maglie dei controlli sul settore della sicurezza privata.

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