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Xylella, i difensori dei 5 ricercatori smontano la tesi del pm di Lecce

“Non c’è stato dolo né inganno da parte dei ricercatori baresi dell’Università, Cnr e Iam, indagati dalla magistratura salentina nell’ambito dell’inchiesta sulla diffusione della Xylella”. Lo sostengono gli avvocati Francesco Paolo e Onofrio Sisto, difensori dei cinque ricercatori che, in una conferenza stampa convocata a Bari, hanno tentato di smontare le accuse della Procura.
“Dati alla mano, le opinioni scientifiche dei cinque ricercatori sono in assoluta linearità e coerenza con quelle dei consulenti della Procura”, si legge. Gli scienziati baresi, in concorso colposo con altri cinque (tra cui l’ex commissario straordinario Giuseppe Silletti) sono indagati a vario titolo di diffusione di una malattia delle piante, falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici, falso ideologico, e altro. Ma le accuse, per la difesa, si basano su dati grezzi risalenti a maggio 2015, nei quali si ipotizzava una variabilità genetica del batterio che poi è invece stata esclusa nel luglio successivo.

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