PoliticaPuglia

Xylella, la nota di FDI e DIT

Dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia e Direzione Italia (Erio Congedo, Ignazio Zullo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola)

 

“Pur con tutta la comprensione che si deve ad un Ministro appena insediato e riconoscendo lo sforzo di coinvolgere professionalità del calibro dell’ex Ministro Paolo De Castro, è evidente che non si può essere soddisfatti degli esiti dell’incontro di ieri al Dajs sul tema della Xyella che non è andato oltre la solita enunciazione di promesse e di ‘vedremo’  e ‘faremo’, quando invece la situazione ormai oltre l’emergenza agricola, economica, paesaggistica e naturalistica meriterebbe atti e fatti concreti. Infatti, mentre ci si attarda in dibattiti, convegni, incontri, l’epidemia Xylella avanza verso nord alla velocità di 2 km al mese, i danni al patrimonio olivetato e all’intera filiera olearia stanno raggiungendo la drammatica cifra di 2 miliardi. A fronte di tutto questo solo pochi spiccioli sono arrivati sui territori a fronte dei ristori e dei finanziamenti promessi, da quelli regionali (ad esempio previsti da un PSR ostaggio del caos) e dai 300 milioni statali che vengono riproposti in forme e luoghi diversi dal Ministro di turno.

“C’è un dato che preoccupa più del recente passato: la questione Xylella sembra essersi trasformata in un ‘affair’ interno al PD che governa (o meglio “sgoverna”) le politiche agricole nazionali e regionali. I segnali sembrano esserci tutti, e l’incontro di ieri ne è ulteriore indizio visto che si è di fatto risolto nella presentazione dello staff pseudo-tecnico del Ministro Bellanova, composto da ceto politico di comprovata fede correntizia PD, mentre il Presidente pluri-assessore PD Emiliano non è stato nemmeno invitato pur avendo la Regione competenze specifiche ed esclusive sul tema.

“Insomma, mentre il dramma continua nei suoi effetti devastanti sul territorio e sull’economia regionale, la risposta di chi ha le responsabilità nazionali e regionali sembra sottostare alle logiche di una faida interna al PD”.

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