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ZES Basilicata: Irsina contesta le determinazioni della Regione Basilicata

Le numerose note inviate dal Sindaco di Irsina – Nicola Morea – alla Regione Basilicata rispetto all’assurda determinazione sulla perimetrazione della ZES Basilicata non hanno, al momento, sortito effetti. In maniera del tutto illogica, la Regione Basilicata continua a non rispettare le giuste istanze provenienti dalla città di Irsina.

La Regione ha inserito nel perimetro della ZES tutte le zone industriali, ad eccezione di Irsina.

Sull’argomento, è intervenuto diverse volte il Sindaco e si è pronunciato anche il Consiglio Comunale di Irsina con un ordine del giorno approvato nella seduta del 23 maggio in cui si ribadisce l’assurdità della proposta regionale di inserire nel perimetro ZES tutte le zone industriali ad eccezione della Zona Industriale di Irsina.

Tanto più assurda se, come appreso recentemente, nella proposta regionale si esclude un’area industriale (quella di Irsina) e si inseriscono aree PIP comunali.

Ancora più assurda se si tiene conto che la ZES, legata al Porto di Taranto, esclude un’area industriale (quella di Irsina) posta sulla dorsale appuro-lucana (il Comune più vicino ad Irsina è Gravina in Puglia) e comprende aree poste quasi a 200 Km da Taranto.

Pare superfluo evidenziare che, probabilmente, Irsina, passata da 12.000 a 5.000 abitanti, merita una chance di sviluppo al pari di altre realtà regionali.

Così come pare altrettanto superfluo rimarcare che il Consiglio Regionale, in data 30/12/2016, ha approvato un ordine del giorno in cui si impegnava a riconoscere premialità ai Comuni, come Irsina, sottoposti a vincolo paesaggistico.

Impegno a tutt’oggi non tradotto in azioni concrete.

Abbiamo chiesto – conclude il Sindaco, che si aprisse una discussione sul tema, anche al fine di esporre compiutamente le ragioni del territorio di Irsina rispetto ad una zona industriale su cui, solo pochi anni fa, la Regione ha investito diversi milioni di euro.

Amaramente, conclude il Sindaco, non abbiamo ricevuto riscontro alle note né azioni concrete.

Il rispetto che si deve alla città di Irsina impone una correzione immediata dell’evidente errore da parte della Regione che, altrimenti, dovrà spiegare le ragioni di una evidente penalizzazione di un territorio di confine.

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