BasilicataItinerari ed Agroalimentare

Leonardo Moscaritolo eletto presidente della Cia-Agricoltori Vulture-Melfese

“Il Piano di Sviluppo Rurale è iniquo e penalizzante per l’intera zona Vulture-Melfese in particolare per l’integrato tra misure e il primo insediamento dei giovani”. E’ il giudizio espresso dall’assemblea congressuale di zona della Cia-Agricoltori che ha eletto Leonardo Moscaritolo Presidente e rinnovato il direttivo con la partecipazione di giovani, donne e pensionati.
Tra i temi affrontati il difficile rapporto agricoltura-ambiente che nel Vulture-Melfese è un elemento strategico per continuare a garantire produzioni di qualità. La presenza dell’assessore regionale all’Ambiente Pietrantuono ha favorito un confronto nello specifico sui temi di “Fenice” e Parco del Vulture mentre è stato rivolto un invito all’Amministrazione Comunale di Melfi a vigilare sui cantieri delle pale eoliche per far ripristinare le strade e i danni causati dai lavori.
Leonardo Moscaritolo produttore di cereali dell’area ha riferito dei risultati del 6^ Simposio sulla lotta integrata in agricoltura, promosso da Pan Europe (ong che promuove l’uso razionale dei pesticidi), IBMA (associazione internazionale dell’industria dei produttori di metodi alternativi di protezione delle piante) e IOBC, (organizzazione internazionale per la ricerca di metodi di protezione sostenibili). L’edizione del 2018, alla quale ha partecipato in veste di relatore, si è focalizzata sul settore dei seminativi. Nel corso dell’evento sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni europee, del mondo della ricerca e produttori agricoli per discutere in merito agli ultimi progressi in termini di maggiore sostenibilità nell’attività agricola. L’intervento si è focalizzato sulle tecniche della falsa semina e semina con seminatrici innovative, che garantiscono un sesto d’impianto reticolato con buoni risultati sulla diminuzione dell’uso di diserbanti. E’ stato inoltre evidenziato che sostenibilità economica e ambientale possono crescere insieme, l’introduzione nel ciclo colturale dell’orzo distico con conseguente passaggio da un ciclo di rotazione di 3 a 5 anni è un esempio.
Tutti  – ha detto – dobbiamo essere impegnati nel delicato compito di salvaguardare l’ambiente, garantire la sostenibilità aziendale e fare nostri tutti i vantaggi che la scienza e la ricerca ci mettono a disposizione.

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