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Allarme alga tossica nelle acque del Brindisino

Scatta l’allarme alga tossica a Torre Canne e Forcatella. A lanciarlo è l’Arpa Puglia, che ha registrato, nei primi 15 giorni di luglio, picchi di presenza di ‘Ostreopsis ovata’ su alcuni tratti di mare pugliesi, tra cui anche alcuni a Fasano. Venti i punti monitorati nelle prime due settimane di luglio, e due di questi sono da ‘bollino rosso’ seguito dalla dicitura ‘molto abbondante’: si tratta dell’hotel ‘Riva del sole’ a Giovinazzo (1 milione 981mila cellule a litro sul fondale) e Torre Canne, nel tratto di mare di fronte al faro (quasi 7 milioni, sempre sul fondale ed esattamente 6.758.855 mentre 370.460 in colonna d’acqua). Presenza abbondante dell’alga anche a Forcatella a Savelletri (98.939 sul fondale e 18.574 in colonna d’acqua). L’alga tossica è un organismo unicellulare che attecchisce sui fondali rocciosi, in acque calme, calde e ben illuminate; ha origine dai mari tropicali, ma è stata importata qui nell’Adriatico, dove si è adattata e si è pian piano sviluppata. Le sue tossine hanno effetti sia sugli uomini sia sugli organismi marini. Per quanto riguarda i bagnanti, si sono riscontrati casi di malessere transitorio, come ad esempio riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti soprattutto dopo le mareggiate. L’Arpa ha inoltra ai Comuni dove si registrano livelli alti di presenza dell’alga, le indicazioni da seguire per mettere in allerta i bagnanti: nel caso di certificata fioritura si deve evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate e si deve limitare il consumo soprattutto dei ricci.
Il Ministero, inoltre, ha emanato di recente delle nuove linee guida che fissano a 30mila cellule al litro il livello al di sopra del quale scatta l’insorgenza di un eventuale rischio sanitario, ma solo considerando la concentrazione dell’alga nelle acque ‘in colonna’, quindi non quelle sui fondali. Di norma, gli stabilimenti coinvolti e le stesse amministrazioni comunali devono allertare i bagnanti e, di conseguenza, anche le strutture sanitarie sui pericoli derivanti dalla presenza dell’alga tossica, soprattutto durante le mareggiate. L’alga solamente se inalata dà problemi, e la nebulizzazione avviene quando le acque sono agitate. Non è con il contatto con la pelle che si scatenato i sintomi causati dalla sua tossina; i problemi, infatti, non sorgono facendo il bagno, ma quando, in presenza di mare mosso, la tossina viene nebulizzata nell’aria e quindi inalata, come hanno specificato gli esperti della materia. “E’ inalandola – sottolineano – che si possono avere sintomi parainfluenzali, congiuntiviti, mal di gola, diarrea e anche febbre. Ma tutto passa nell’arco di 24-48 ore”. Per far fronte ai sintomi, l’Ordine dei medici ricorda ogni anno che è meglio evitare l’assunzione di antibiotici e che occorre valutare caso per caso la terapia da seguire. Delle volte potrebbero bastare soltanto un antipiretico ma se intervenissero infezioni di tipo batterico ecco che potrebbe servire anche una cura di farmaci a base di cortisone.

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