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Cassa depositi e prestiti nella cordata per rilevare l’Ilva

L’ingresso di Cassa depositi e prestiti nella cordata Am InvestCo sarebbe sempre più vicino. L’istituzione finanziaria controllata dallo Stato, infatti, sarebbe pronta ad entrare nella cordata guidata da ArcelorMittal per l’acquisizione dell’Ilva. Cdp potrebbe entrare con il 5,6% per un controvalore di 100 milioni. Secondo diverse fonti, sarebbe stato firmato un accordo non vincolante per rilevare le quote di Marcegaglia. Tutto si concretizzerebbe in seguito alla conclusione positiva della cessione degli asset di Ilva; lo scenario finale vedrebbe ArcelorMittal all’88% delle quote e la restante parte suddivisa equamente tra Cdp e Banca Intesa.
Potrebbe essere letta come una mossa per fornire quell’elemento di garanzia che diverse parti, sindacati e varie istituzioni, chiedono da tempo: la presenza dello Stato (Cassa depositi e prestiti è una società per azioni a controllo pubblico e azionista di maggioranza è il ministero dell’Economia e delle Finanze ndc). Soprattutto, questo subentro fugherebbe i dubbi posti dall’Antitrust europeo che ha aperto un’indagine per verificare eventuali concentrazioni sul mercato dei prodotti piani di acciaio legate alla presenza di Marcegaglia.
Ma ieri è stata una giornata ricca di novità anche in previsione del Tavolo per Taranto di mercoledì prossimo. Nel pomeriggio, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha incontrato Aditya Mittal, ceo di Arcelor Mittal Europe. Nel corso della riunione – precisa una nota apparsa sul sito del Mise – “sono tra l’altro stati affrontati i punti all’ordine del giorno al tavolo convocato per il prossimo 20 dicembre”.

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