CronacaPuglia

Esondazioni del torrente Celone, il sindaco di Castelluccio Valmaggiore scrive ad Emiliano

Il rischio è sempre in agguato, perché da tempo sui Monti Dauni si convive con il dissesto idrogeologico e le sue possibili conseguenze. Il sindaco di Castelluccio Valmaggiore, Giuseppe Campanaro, è ormai stufo di aspettare, e vedendo ogni giorno la situazione ‘stagnante’ ha deciso di inviare una lettera (l’ennesima) al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per sollecitare gli interventi. Campanaro, nella missiva, ha specificato che se non dovessero giungere risposte, minaccia di convocare un Consiglio comunale all’aperto, lungo la strada provinciale 125 ovvero la principale arteria di collegamento con i paesi di quel versante dei Monti Dauni.
“Lo scorso 27 ottobre, a seguito di una pioggia di poco superiore a 10 mm di acqua (quindi ampiamente classificabile come ‘normale’), il torrente Celone è per l’ennesima volta esodato investendo un ignaro automobilista che, per pure casualità ha subito soltanto leggere ferite e il danno della distruzione della propria autovettura. – scrive il sindaco Campanaro al governatore Emiliano- Sono certo che, se a causa di future esondazioni del torrente dovesse, e mi auguro di no, succedere qualcosa di più grave, tutti gli ‘attori’ di questa vicenda avranno validi motivi a giustificazione delle loro azioni e nessuno ne sarà responsabile. E forse anche io in questo momento sto scrivendo per tacitare la coscienza e salvaguardare la mia persona. E la colpa sarà della lentezza della burocrazia, come se poi la stessa non fosse mossa da uomini ma da freddi e perfetti automi”.
Purtroppo, la situazione sembra peggiorare di giorno in giorno. Dopo anni di mancata manutenzione, decine di sbarramenti posti lungo il torrente Celone risultano massi di cemento armato staccati dalla furia dell’acqua, che è dunque libera di scorrere impetuosamente verso la valle, investendo la Provinciale 125. L’alveo del Celone è ostruito da massi e detriti, il letto del torrente supera l’altezza dei campi, inondandoli di fango quando piove. E basta una normalissima pioggia per creare disagi. I cittadini di Castelluccio Valmaggiore, Celle di San Vito e Faeto sono quelli maggiormente esposti al pericolo, ed hanno anche redatto un progetto per la manutenzione e il ripristino degli sbarramenti divelti, ma la pratica è ferma al Ministero dell’Ambiente.

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