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Ilva, nota di D’Alò (Fim Cisl)

A ridosso del parere dell’Avvocatura di Stato, i tre mesi di proroga giungono quasi al termine senza che nello stabilimento nulla cambi. Non ci aspettavamo altro dall’aver prorogato l’Amministrazione Straordinaria ma perdere ulteriore tempo non sta giovando a nessuno. Si rincorrono voci di contatti, discussioni sui numeri dell’occupazione, ma serve fare chiarezza su un aspetto che emerge in questi giorni dalle dichiarazioni di chi vorrebbe assumere “subito” solamente i lavoratori attivi oggi condannando così di fatto ad ulteriore incertezza quei lavoratori che sono in cassa integrazione da anni i cui reparti sono fermi per via della crisi in atto e per la modalità di gestione di questa Amministrazione. Lavoratori che più di ogni altro hanno pagato sulla propria pelle il peso di questa lunghissima vertenza. Non consentiremo che ci siano discriminazioni tra i dipendenti e, prima di discutere di numeri, va fatta chiarezza su qual è la visione del futuro dello stabilimento e quale è il piano industriale di Mittal partendo proprio dalla conferma di 1 milione di tonnellate di acciaio dedicate ai tubifici come proposto nella presentazione del piano industriale. Per la Fim, come ribadito dal primo giorno, piano ambientale e piano occupazionale vanno di pari passo e dovrà essere data garanzia certa ad ogni dipendente, anche alla fine del piano, di un’occupazione stabile e a tempo indeterminato. Un Ilva senza tubifici e avallare l’idea di ridimensionamento industriale che abbiamo contrastato sin qui. E anche chi dice: “continuerà a lavorare chi è già al lavoro” sta avallando questa ipotesi.
Continueremo a spingere perché la trattativa riparta quanto prima proprio perché consapevoli delle difficoltà delle tante famiglie dei lavoratori delle aree ferme e delle ditte di appalto che conoscono cosa vuol dire la perdita di salario a differenza di chi pontifica dalla garanzia del proprio reddito. Far presto non vuol dire firmare ad ogni costo, vuol dire dare il massimo per portare ai lavoratori il miglior accordo possibile per il risanamento e il rilancio di Taranto.

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