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La Regione Basilicata aderisce all’Osservatorio nazionale sulle agromafie

“La legalità conviene sempre e comunque in ogni settore perché legalità significa speranze robuste e concrete di vivere nel rispetto delle regole. Siamo abituati a dosi omeopatiche di illegalità ma guai a cedere e a rassegnarsi perché ogni recupero di legalità significa recupero di ricchezza, reddito, risorse. Questo vale anche per la filiera dell’agroalimentare che, attraverso il made in Italy, offre opportunità ghiotte alle infiltrazioni mafiose. Il buon funzionamento dell’agricoltura significa tutela dell’ambiente, tutela della salute del consumatore e della sua sicurezza e dell’economia virtuosa che funziona solo secondo le regole e nell’interesse generale. La legalità è la chiave di volta per la nuova giustizia sociale.”
Questo il messaggio che ha lanciato dall’aula magna del Campus universitario Giancarlo Caselli già magistrato, noto per la sua lotta contro la mafia e i reati di terrorismo e oggi presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla criminalità e sull’agroalimentare della Coldiretti, attivo da tre anni.
La partecipazione di Caselli, per la prima volta in Basilicata, è avvenuta nell’ambito del seminario di studi “Basilicata: Valori e tutela del territorio” organizzato a Potenza dall’associazione imprenditoriale “Pensiamo Basilicata” e da Coldiretti per diffondere una cultura che valorizzi gli elementi distintivi della produzione agricola, contrastare le contraffazioni e adulterazioni alimentari e rilanciare il comparto primario e i segmenti ad esso collegato.
Nell’occasione è stato anche presentato il IV rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia a cura di Gianmaria Fara presidente dell’Eurispes, della Coldiretti e dell’Osservatorio stesso.
“La Basilicata, infatti, aderisce formalmente da oggi all’osservatorio nazionale guidato dal procuratore Gian Carlo Caselli, esempio da sempre di giustizia giusta e di sobrietà a tutela dei diritti dei cittadini. Un tema, quello della legalità nel settore agroalimentare, che ci vede in prima linea attraverso azioni mirate a salvaguardia di un settore che riveste un ruolo fondamentale nell’economia locale e rappresenta l’8,8% del valore aggiunto prodotto in regione.” Così il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella che ha sviluppato, tra gli altri, tre temi: informazione e veridicità della stessa, il rapporto tra economia globale ed economia di qualità e il cambiamento della politica con i suoi limiti e la necessità della “politica del saper fare”.
“Penso, inoltre ha aggiunto il presidente della Giunta regionale, al Protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, che prevede azioni per la legalità, la sostenibilità sanitaria, il contrasto al degrado, alla legge sull’accoglienza e l’integrazione di migranti e rifugiati, alla nuova programmazione fortemente orientata alla tutela e alla valorizzazione dell’agroambiente. Tutte azioni che ben si coniugano con il lavoro determinante di forze dell’ordine e associazioni.
Interventi che rafforzano la scelta di considerare strategico l’asset dell’agroambiente e che con il sostegno dell’Osservatorio a presidio di tutta la filiera rende il nostro lavoro ancora più efficiente e produttivo”. All’incontro si sono susseguiti anche gli interventi del prorettore dell’Ateneo lucano Michele Perniola, del procuratore della Repubblica del tribunale di Potenza Luigi Gay, del comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato Angelo Vita, del sostituto procuratore del tribunale di Potenza Vincenzo Lanni, del comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato Antonio Mostacchi e del comandante Legione Carabinieri “Basilicata” Alfonso Di Palma.

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