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L’Adusbef Basilicata contro le banche

“Per prelevare denaro contante, i propri soldi, dal proprio conto corrente, molte banche impongono un ‘pedaggio’ che va da uno a tre euro. Già in passato avevo lanciato l’allarme che le banche avrebbero prima o poi imposto il biglietto di ingresso in agenzia, e ciò è diventato realtà”. Lo dichiara Vittoria Marzioni, responsabile regionale dell’Adusbef di Basilicata. Gli istituti di credito giustificano il pagamento di questo biglietto di ‘accesso alle casse’ con due motivazioni principali: l’alto costo di gestione dei contanti, rispetto alle spese che dovrebbero affrontare qualora il cliente usasse il Bancomat o altro sistema elettronico per prelevare contanti o effettuare pagamenti; e la necessità di contrastare la criminalità organizzata e l’economia in nero che, per non lasciare traccia, devono obbligatoriamente usare il contante.

Certamente la prima motivazione ha qualche fondamento – dichiara Marzioni – ma i problemi non finiscono qui: se non si paga la gabella in contanti, ma si dà indicazione al cassiere di procedere ad un addebito in conto, troveremo una seconda riga di estratto conto: l’addebito dell’assegno e quello del biglietto di ingresso alla cassa di tre euro, con conseguente addebito di una operazione. Certo la domanda ci sorge spontanea, ma le “autorità di controllo” non hanno nulla da eccepire nei riguardi di questa iniziativa creativa delle banche?”.

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