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Lavoratori Conad in Puglia a rischio licenziamento. I sindacati lanciano l’aut-aut all’azienda

Aria di sciopero all’ipermercato Conad di Cavallino. Giovedì mattina gli addetti ai lavori si sono riuniti in assemblea ma, prima di astenersi dal lavoro o di procedere con manifestazioni contro il piano di licenziamenti annunciato lo scorso 4 gennaio per i 55 posti a rischio su 133 dipendenti, vogliono incontrare la società Zeus srl che gestisce il punto vendita. Il tavolo tecnico è stato fissato per giovedì 9 febbraio, e se la Zeus srl non farà l’auspicato passo indietro, i lavoratori inizieranno a incrociare le braccia.
Qualche giorno prima, tra il 31 gennaio e l’1 febbraio, la vertenza avrà un confronto preliminare a livello nazionale, dato che Conad ha programmato per quelle stesse date il confronto richiesto dalle segreterie nazionali di FilcamsCgil, FisascatCisl e Uiltucs. La comunicazione di avvio della procedura di mobilità – inviata alle segreterie sindacali a due mesi dalla scadenza del contratto di solidarietà vigente in tutte le strutture individuate dal 2013 – non riguarda, infatti, solo i dipendenti di Cavallino, ma anche altri 81 addetti , tutti dell’area vendita, distribuiti tra il centro commerciale Conforama di Fasano (21 su 58 sono indicati in esubero), nonché quelli di San Severo (30) e Monte Sant’Angelo (30), nel Foggiano.
In tutto, il colosso dei supermercati vorrebbe licenziare in Puglia 136 su 367 addetti, con cifre simili anche nel resto dello Stivale. La motivazione addotta è sempre la stessa, ovvero il calo di vendite e fatturato conseguente al calo dei consumi.
Ma dal Salento alla Daunia la strategia adottata non risulta la stessa. Se, infatti, a Cavallino e Fasano si procede con le assemblee, nel Foggiano la Cisl ha già proclamato da alcuni giorni lo stato d’agitazione. “A Lecce insieme alle altre sigle – spiegano Daniela Campobasso (FilcamsCgil) e Vito Perrone (Ugl) – abbiamo deciso, prima ancora di attivare qualsiasi forma di mobilitazione e manifestazione, di fare una oggettiva, giusta e democratica valutazione con i lavoratori. Nel punto vendita di Cavallino Conad vuol licenziarne quasi la metà. Ma Conad da anni usufruisce di ammortizzatori sociali e sarebbe, pertanto, opportuno capire qual risultato tale utilizzo risorse pubbliche abbia prodotto. Abbiamo firmato accordi con l’azienda – insiste Campobasso – solo per consentirle di recuperare. Ci opporremo fino all’ultimo a questa valanga di licenziamenti che l’azienda deve cercare di ritirare o contenere – aggiunge Vito Perrone (Ugl) – proponendo strategie funzionali all’incremento del proprio fatturato”.

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