CronacaPuglia

Legge cave, Santorsola: “Solo procedura via mette al sicuro gli operatori”

“Leggo in questi giorni interpretazioni fantasiose delle ricadute che la legge di modifica della 21/2004, recentemente approvata in consiglio, determinerebbe sul comparto delle attività estrattive e rimango basito rispetto alla deliberata volontà di non tenere presente un elemento: sino all’approvazione della nuova legge davvero il comparto era esposto al rischio di subire uno stop, circostanza che oggi è scongiurata grazie all’individuazione di un percorso condiviso anche da una cospicua compagine di operatori”. Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Domenico Santorsola, sul tema delle cave.
“L’Italia e la Puglia sono soggette a procedura di infrazione comunitaria sul tema delle autorizzazioni ad esercire l’estrazione da cave e, tra le altre cose, esiste una giurisprudenza europea che ha già tracciato un percorso per i gestori privi di autorizzazioni conformi. In questo quadro di riferimento davvero i gestori erano sotto la spada di Damocle di possibili stop alla propria attività che potevano essere originati da semplici ricorsi ai giudici ordinari da parte di soggetti interessati. La norma regionale – prosegue Santorsola – offre una via di uscita da questa impasse attraverso la presentazione della documentazione per la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale postuma. L’iter legislativo è stato condiviso con le associazioni di categoria proprio per evitare che potessero intervenire fattori esterni a bloccare l’attività economica dei gestori”.
“Intraprendere questo percorso mette gli operatori al sicuro da qualunque rischio di interruzione imposta e, tra le altre cose, il termine di presentazione è più che congruo: ben 180 giorni. In ultimo – conclude Santorsola – va ricordato che tutto questo non riguarda le attività ricadenti in zone Sic e Zps che, invece, soggiaciono a norme del 1991 che non hanno subito alcuna modifica e che già prevedevano la Via. Detto questo, credo, che il terrorismo su presunti stop al settore o su fantomatici legacci a operatori economici già in crisi sia inopportuno e fuorviante”.

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