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Presentato il libro di Francesca Armento su Rocco Scotellaro

La presentazione del libro di Francesca Armento, madre di Rocco Scotellaro, “Dalla nascita alla morte di Rocco Scotellaro. Il racconto e le immagini”, Congedo Editore, 2011 ha aperto il programma degli incontri culturali estivi organizzati dal Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” di Tricarico. “Si tratta della presentazione di un libro importante – ha detto in apertura il direttore del Centro di documentazione Carmela Biscaglia – voluto e pubblicato dal Centro e già presentato a Matera lo scorso aprile, nella suggestiva cornice della Sala “Carlo Levi” di Palazzo Lanfranchi, all’interno del programma predisposto dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata per la XIII Settimana della cultura”. Il direttore ha poi spiegato che il libro ripropone il racconto che va dalla nascita alla morte di Rocco Scotellaro, introdotto da scritti curati da lei stessa, da Maria Teresa Imbriani, dell’Università di Basilicata e da Luigi Boneschi, regista del documentario su Scotellaro, prodotto nel 2009 dalla “Duea Film” di Antonio e Pupi Avati. Nella pubblicazione, è presente una serie di fotografie messe a disposizione da alcuni parenti di Scotellaro, una foto custodita dalla scuola secondaria di primo grado di Tricarico e una serie di storiche fotografie di Mario Carbone, tutte concentrate sul rapporto tra Francesca Armento e Carlo Levi che, nel 1960, visitarono la tomba di Scotellaro. Il compito di presentare il volume è stato poi affidato ad Antonietta Vizzuso, docente di lettere alla scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “Rocco Scotellaro” di Tricarico, la quale ha esordito dicendo che Francesca Armento è autrice anche dei cosiddetti “Racconti sconosciuti” pubblicati, insieme al racconto biografico del figlio, nella prima edizione di “Contadini del Sud”, luglio 1954 e inspiegabilmente scomparsi nelle ristampe successive al 1964. “Fu Scotellaro stesso a chiedere alla madre di scrivere qualcosa sulla vita del paese – ha spiegato la professoressa Vizzuso – sia perché ne riconosceva le innate doti narrative, sia perché era lei stessa portatrice significativa dei valori di quel mondo contadino che lui andava documentando. Nacquero così “L’amore, il vicinato” e “Il giorno dei morti”. Invece, il racconto “Dalla nascita alla morte di Rocco Scotellaro” Francesca l’ha scritto sollecitata dall’amico Carlo Levi all’indomani della morte del figlio”. Analizzando il saggio di Maria Teresa Imbriani, “Francesca e Rocco: una vita lunga un sogno”, Antonietta Vizzuso ne ha evidenziato due aspetti: il rapporto esclusivo e scambievole che legava madre e figlio e il lamento della madre che, se da una parte si riconnette a motivi letterari, dall’altra si lega al pianto tradizionale dei defunti e al “Pianto della Vergine Addolorata”, in particolare, tanto venerata in Lucania. Invece, parlando del saggio di Carmela Biscaglia, “La madre di Rocco Scotellaro: tra biografia del figlio, ritratti di Carlo Levi e fotografie”, la relatrice ha sottolineato il ruolo fondamentale che Francesca Armento ha avuto dopo la morte del figlio nei rapporti con i suoi amici-maestri e per tenere viva la memoria di Rocco. Riguardo al terzo saggio, di Luigi Boneschi, “Tu sola sei vera. Madre amore e morte da Scotellaro a Pasolini”, Antonietta Vizzuso si è soffermata sul tema della madre in poesia e, in particolare, in quella del Novecento. Successivamente, è intervenuto il fotografo Domenico Notarangelo, originario di Lecce ma residente a Matera, che ha fornito la foto di Francesca Armento della copertina del libro, il quale ha ricordato l’occasione in cui ha scattato la fotografia alla mamma di Rocco Scotellaro, un giorno di giugno del 1967, arrivato a Tricarico con Carlo Levi e ha comunicato che il suo archivio privato è stato da poco riconosciuto d’interesse nazionale. Durante il suo intervento, il senatore Angelo Ziccardi ha, innanzi tutto, parlato di Notarangelo come di un protagonista politico, oltre che come fotografo e cineoperatore, della Basilicata e poi, riguardo a Rocco Scotellaro, ha affermato che c’è la tendenza a non considerarlo attentamente come politico e che, invece, era già un politico completo ancor prima di conoscere Carlo Levi e Manlio Rossi-Doria. A conclusione dell’incontro, l’attore Ulderico Pesce ha recitato il racconto di Francesca Armento.

Vito Sacco

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