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Arci Basilicata, sette dipendenti del progetto Sprar fanno vertenza per il mancato pagamento degli stipendi

7 dei 16 dipendenti di Arci Basilicata impegnati nel progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) nella provincia di Potenza hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa a seguito del mancato pagamento di varie mensilità e altre spettanze. Lo denunciano gli stessi lavoratori che si sono rivolti all’ufficio vertenze della Cisl. In una memoria scritta da alcuni di questi, si denuncia che “le dimissioni sono maturate successivamente a diversi tentativi di dialogo con la presidenza di Arci Basilicata che si sono rivelati fallimentari, nonostante gli sforzi finalizzati alla discussione, al chiarimento e alla risoluzione delle situazioni da sanare”.
I lavoratori contestano anche l’atteggiamento poco dialogante assunto dalla dirigenza dell’Associazione, in particolare dal Presidente Ottorino Arbia e dal Responsabile Immigrazione Paolo Pesacane. “Circostanza ancor più grave trattandosi di giovani lavoratori,  con comprovate ed eccellenti competenze settoriali, un forte sentimento etico, appositamente ritornati nel territorio di origine dopo aver maturato anche esperienze all’estero, che si vedono costretti a dover rassegnare dimissioni piuttosto che essere valorizzati e quindi innalzare la qualità progettuale ed attuativa di interventi complessi sul versante culturale quanto su quello della gestione amministrativa”.
In un momento di crisi economica pressante che non consente un’agevole nuova collocazione nel mercato del lavoro, i dipendenti si vedono costretti a rassegnare le dimissioni pur trovandosi nella condizione di dover continuare ad affrontare delle spese per poter sopravvivere. Gli stessi lavoratori sottolineano che in questo caso “è altresì paradossale trovarsi non di fronte ad un datore di lavoro che licenzia ma a dei dipendenti costretti alle dimissioni, causate dai mancati pagamenti che dovrebbero essere sempre e costantemente garantiti trattandosi di fondi pubblici che Arci Basilicata riceve dal Ministero dell’Interno, tramite la Provincia di Potenza, anche per pagare le remunerazioni ai propri dipendenti”.  Probabilmente è ancora più grave – continuano i lavoratori dimissionari – che ciò sia avvenuto a causa delle inadempienze dell’Arci, un’associazione che per statuto da priorità alla “tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, la lotta al precariato, alla discriminazione e ad ogni forma di sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici, la promozione del diritto al lavoro, il sostegno e l’assistenza ai lavoratori e alle lavoratrici, in particolare ai giovani, alle donne, agli immigrati, ai precari e ai pensionati in armonia con le iniziative di accoglienza, assistenza, orientamento e sostegno già vive e operanti sul territorio”. I dipendenti nella memoria scritta fanno infine presente che “a nulla sono serviti i tentativi di ottenere risposte concrete rivolti sia ai Responsabili Nazionali dell’Arci Immigrazione che alla Provincia di Potenza”.

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