CronacaPuglia

Eni pronta a risarcire gli automobilisti vittime del gasolio ‘sporco’

Eni si è detta pronta a rimborsare i proprietari di auto danneggiate dal gasolio ‘sporco’. La conferma è giunta dal direttore commerciale della multinazionale, Paolo Grossi. “Siamo pronti a risarcire gli automobilisti se verificheremo le nostre responsabilità sulla lavorazione del carburante nella raffineria di Taranto”, ha detto Grossi.
La svolta è arrivata durante la trasmissione ‘Mi manda RaiTre’ andata in onda tre giorni fa dopo le segnalazioni, le denunce e le richieste di risarcimento avviate da tutto il Salento (e non solo) dopo le migliaia di auto rimaste in panne nei giorni a cavallo tra dicembre e gennaio. I danni alle vetture ammontano a quasi 1500 euro cadauna a causa, appunto, del gasolio “sporco” erogato dalle stazioni di servizio di mezza Puglia. Nel Leccese e nel Brindisino, innanzitutto.
Grossi, nel programma condotto da Salvo Sottile, è entrato per la prima volta nel merito delle responsabilità di quanto accaduto alle vetture diesel dopo il rifornimento nelle stazioni di servizio del territorio. “Le nostre indagini – ha spiegato – sono ancora in corso. Abbiamo avviato le analisi nel nostro centro di San Donato Milanese appena ricevute le prime segnalazioni: insieme ai risultati dei campioni effettuati da terzi, potremo chiarire le cause dei danni provocati ai motori a gasolio. Se Eni ha delle responsabilità, risarcirà senza problemi tutti i conducenti danneggiati davanti alla presentazione delle fatture relative alle riparazioni”.
L’origine dei problemi, secondo Grossi, potrebbe essere legata ad una partita di carburante raffinato nell’impianto a Taranto con sostanze inadatte, quello che tecnicamente si chiama ‘particolato’, alla combustione all’interno del motore. “Da Taranto riforniamo circa 800 distributori – ha aggiunto Grossi – 300 a marchio Eni – gli altri di differenti operatori: questo vuol dire che mediamente, ogni giorno, effettuiamo circa 160mila “pieni” di carburante. Quello che è accaduto riguarda circa l’1 per mille delle vendite delle stazioni di servizio”.

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