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Giovedì 19 agosto, inaugurazione della mostra, “Restauri, ricerca, valorizzazione. Nuova luce sul patrimonio della Diocesi di Tricarico”

“Restauri, ricerca, valorizzazione. Nuova luce sul patrimonio della Diocesi di Tricarico” è una mostra promossa dal MuDiT-Museo diocesano di Tricarico con l’intento di presentare a un pubblico più vasto le attività di studio e di tutela condotte sul patrimonio storico-artistico diocesano. La mostra sarà inaugurata giovedì 19 agosto 2021 nella cattedrale Santa Maria Assunta di Tricarico, alle 18.30, con una conferenza moderata da don Nicola Soldo, direttore del MuDiT. Interverranno, per i saluti, Sabrina Lauria, curatrice del MuDiT; Francesco Canestrini, soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio per la Basilicata e Vincenzo Carbone, sindaco di Tricarico. Relazioneranno i restauratori Giuseppe e Nicola Marinelli e Luca Pantone; Carmela Biscaglia, della Deputazione di storia patria per la Lucania; Gianni Garaguso, storico dell’arte per la Diocesi di Tricarico e Mauro Vincenzo Fontana, docente all’Università degli Studi “Roma Tre”. Concluderà monsignor Giovanni Intini, vescovo della Diocesi di Tricarico.

Curata da Mauro Vincenzo Fontana e da Gianni Garaguso, la rassegna intende porsi come uno strumento di servizio al territorio, un vero e proprio sussidio alla conoscenza e alla valorizzazione che vuole far dialogare le esigenze della ricerca scientifica con quelle della divulgazione.

L’iniziativa è nata in collaborazione con la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata e la mostra propone l’esposizione di sette opere, restaurate negli ultimi anni grazie ai contributi dell’otto per 1000 alla Chiesa cattolica. A inaugurare un percorso, che è stato pensato per interagire con alcuni dei pezzi più importanti della collezione permanente, è la pala con San Leonardo e donatore (cat. 1), una tavola che ci riporta al raffaellismo di primo Cinquecento e che, dopo aver subito l’onta di un furto negli anni Settanta, può essere adesso apprezzata in tutto il suo originario splendore. Passando per tre affascinanti sculture che documentano al meglio l’arte della Controriforma, un sofferente Cristo alla colonna (cat. 000), un commovente Cristo morto (cat. 000) e un devoto San Francesco d’Assisi (cat. 000), si giunge, quindi, alla metà circa del XVII secolo per ammirare una coppia di preziosi busti reliquiari (cat. 000 e cat. 000). Due opere, queste ultime, che testimoniano la straordinaria stagione artistica sostenuta dai vescovi Carafa, che fecero della Diocesi di Tricarico uno dei più luminosi fari culturali del Vice regno di Napoli. A chiudere l’itinerario è, infine, un manufatto di straordinaria rarità, una pregiata sedia cerimoniale (cat. 7) dalle affascinanti forme barocche.

“L’arte non è ciò che vedi tu ma ciò che consenti agli altri di vedere” avrebbe scritto Edgar Degas e forse potrebbe essere questa la migliore sintesi cui dovrebbero tendere il restauro, la ricerca e la valorizzazione. L’auspicio è, quindi, quello di farsi carico di un patrimonio tanto straordinario quanto fragile: un pegno per noi e allo stesso tempo un segno di speranza per il futuro, da vivificare con la linfa della conoscenza umana e della fede.

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