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L’ASL di Matera in prima linea alla “Race for the Cure”

L’Azienda Sanitaria Locale di Matera sarà in prima fila con una propria squadra alla “Race for the cure” l’iniziativa di prevenzione dei tumori al seno che si svolgerà a Matera il primo ottobre, organizzata da Komen Italia e presentata questa mattina al Comune di Matera in conferenza stampa. “La prevenzione e la sensibilizzazione al tema del tumore al seno – sostiene il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera, Sabrina Pulvirenti- fanno parte della nostra mission aziendale, per questo abbiamo scelto di partecipare numerosi alla corsa di domenica con un gruppo variegato formato da dipendenti ASM di Matera e provincia, portatori di interesse e  tanti cittadini che hanno deciso di iscriversi alla nostra squadra. L’obiettivo è quello di diffondere il messaggio sull’importanza della prevenzione primaria del tumore al seno, che interviene sui fattori di rischio, e sulla prevenzione secondaria, ossia la diagnosi precoce. Comunicare, specialmente in tema salute, è fondamentale. Solo così saremo in grado di informarci, riflettere e fare le scelte più vantaggiose per noi stessi e per i nostri cari, mandando un forte messaggio di incoraggiamento alle 56.000 donne che in Italia ogni anno si confrontano con la malattia”.

L’ASM sta collaborando attivamente con KOMEN Italia per la promozione e il supporto delle iniziative a favore delle donne, sia per prevenire che per affrontare i percorsi di cura. “Poche settimane fa – continua Pulvirenti- abbiamo inaugurato presso l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera la sede del Comitato Basilicata di Komen Italia, un presidio fisico dove accogliere le donne in rosa, le loro famiglie, i volontari e tutta la comunità in uno spazio di servizio, vicino al luogo della cura, nel quale divulgare le iniziative svolte dall’associazione e promuoverne di nuove all’interno degli spazi messi a disposizione dall’Azienda Sanitaria di Matera che ha saputo cogliere l’importanza di un luogo aperto per l’accoglienza delle esigenze delle donne che affrontano un percorso di cura e non vogliono sentirsi sole”.

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