BasilicataCultura

ll diario di Mimmo Manfredi nel nome di Don Tonino Bello

Marte dì 5 dicembre, con inizio alle ore 17:00, Mimmo Manfredi, autore del romanzo Dov’è la mia vita? Il diario di un viaggio in un cammino spirituale , incontrerà i lettori nella Sala conferenze del Polo bibliotecario di Potenza. Ai saluti del direttore del Polo bibliotecario Luigi Catalani, faranno seguito gli interventi di Vito Frontuto, assessore alla cultura del Comune di Tolve, Domenico Venezia, docente di storia e filosofia e Rossella D’Amico, docente.
Nato a Molfetta nel 1959, Mimmo Manfredi conosce nel 1982 don Tonino Bello, vescovo della sua città, che lo sprona alla scrittura: l’incontro influenza in maniera decisiva la sua vita e la sua produzione letteraria, iniziata nel 1984 con il romanzo L’Ombra . Negli anni successivi pubblica il romanzo Il convento misterioso (1985) , seguito dai racconti Il mio piccolo teatro (1986) e Kquuii Kquuii, il grido della libertà (1987) e l’ autobiografico L’infinito viaggio (1988). Nel 1990 scrive la sua prima raccolta di poesie, Canto di vita , diario di vicende quotidiane, strade pericolose e amori difficili.
Nel 1993 pubblica la sua prima favola, Il palloncino dei sogni , più volte ristampato. Del 2000 è la fiaba-romanzo La volpe solitaria e il bambino vagabondo , in cui l’autore narra la disperazione dei genitori che perdono il proprio figlio. Nel 2007 Manfredi scrive una nuova raccolta di poesie, L’angelo innamorato , che ottiene diversi riconoscimenti, tra cui il premio de La Pulce letteraria e il premio Isabella Morra. Nel 2020 pubblica una nuova fiaba, La piccola luce di Francesco .
Nell’introduzione al libro autobiografico Dov’è la mia vita? Il diario di un viaggio in un cammino spirituale , Domenico Venezia scrive: “La nobile e genuina Pietas costituisce senza dubbio l’anello di congiunzione tra l’autore e la figura intramontabile di Don Tonino Bello, che sempre si intravede sullo sfondo del romanzo e che Manfredi ha avuto la fortuna di conoscere e il merito di custodire dentro di sé in tutto il suo splendore esemplare. In questo amorevole romanzo la ricerca della verità si fa, infatti, vita e la vita si fa parola, come un sospiro, come un anelito implacabile dello splendido animo di Manfredi”.

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