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Recuperati reperti archeologici trafugati in Puglia

Erano stati trafugati al confine tra Puglia e Basilicata da esperti ‘tombaroli, ma l’intervento dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Bari ha permesso di rinvenire oltre 13 preziosi reperti archeologici, risalenti all’IV-III secolo a.C.. Si tratta degli ultimi di oltre 13mila beni culturali oggetto di furto recuperati dai Carabinieri nel 2014 in Spagna. Il recupero è stato possibile anche grazie ad una rogatoria internazionale promossa dalla Procura di Bari.
Tra la merce recuperata, c’è un anello con sigillo in oro raffigurante il Cristo Pantocratore, del peso di circa 60 grammi e del valore sul mercato di 200mila euro. L’oggetto, risalente al periodo bizantino, si presume appartenuto ad un funzionario dell’imperatore Costantino e reca la scritta ‘Cristo salvami’. Ma non solo: ci sono anche un dipinto olio su tela cm 70 x 90, intitolato ‘Finestra Marina’ del maestro Bruno Cassinari, trafugato dalla sede del disciolto Ente del Turismo di Bari; un denario della Repubblica Romana-Guerra sociale (periodo 91-87 a.C) considerato un unicum; 1350 monete archeologiche, vendute all’asta presso la Repubblica di San Marino; alcuni reperti archeologici falsi, proposti per la vendita; un antifonario del 1700, trafugato da un istituto religioso a Firenze, sequestrato in provincia di Bari.

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