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‘Un altro ’68. 2001. Odissea nello spazio’

Dopo il successo di “8 ½ Cinquant’anni fa, domani” – con la serata dedicata a Federico Fellini e la proiezione in prima nazionale di “8 ½”, in versione restaurata – un nuovo appuntamento, a Bari, con le suggestioni del grande cinema, ulteriormente arricchito dalla musica e da riflessioni d’autore, nella serata concepita per ricordare i quindici anni dalla scomparsa del genio Stanley Kubrick, avvenuta il 7 marzo del 1999.

‘Un altro ’68. 2001: Odissea nello spazio’

Bari,giovedì 6 marzo, nella Multisala Showville, alle ore 20

Ad aprire la serata sarà la performance musicale “Full Music Jacket ‘68” di Roberto Ottaviano. Il musicista barese, con le note inconfondibili del suo sassofono, proporrà una breve composizione di brani celebri ed esecuzioni originali, in esclusiva per “Un altro ’68. 2001: Odissea nello spazio”. Seguirà la proiezione del capolavoro firmato dal regista americano Stanley Kubrick nel 1968 “2001: Odissea nello spazio” (Gran Bretagna/Usa, 140’), per la prima volta sul grande schermo dopo tanti anni, introdotta dallo scrittore Gianrico Carofiglio e da Oscar Iarussi, critico cinematografico della “Gazzetta del Mezzogiorno”, che dialogheranno sul rapporto tra le visioni del film e l’atmosfera culturale di quegli anni.

“Un altro ’68. 2001 Odissea nello spazio” è un’iniziativa di cittadinanza culturale ideata e promossa da Michele Bisceglie, Oscar Iarussi, Alessandro Laterza in collaborazione con Veluvre – Visioni Culturali e Libreria Laterza.

“Un altro ’68. 2001 Odissea nello spazio” è un’iniziativa di cittadinanza culturale ideata e promossa da

costo del biglietto, 7 euro,

info e prevendita: Multisala Showville 080 9757084 – www.showville.net

“In casa nostra non si cercano gli aghi, si cercano i pagliai”. Questo magnifico paradosso di Christiane Harlan Kubrick, l’attrice tedesca terza moglie del regista, può ben diventare emblematico della visione che Kubrick ha voluto trasmettere nel suo cinema e in particolare in “2001: Odissea nello spazio”. Un’ansia di mondi altri, che per una coincidenza cronologica, che forse non fu affatto una coincidenza, giunse nelle sale cinematografiche nella stagione simbolo della rivolta giovanile e della ricerca di orizzonti radicalmente diversi, il ’68 appunto. Che cosa resta di quel capolavoro in relazione a quell’anno fatale? Quali suggestioni ancora ci parlano?

2001: Odissea nello spazio, pur candidato a tre Premi Oscar nel 1969, ne vinse solo uno, quello per gli Effetti Speciali, e Stanley Kubrick, in nomination per ben tredici volte alla vittoria della prestigiosa statuetta, non vinse mai l’Oscar.

Il film (genere: fantascienza; titolo originale: 2001: A Space Odyssey; produttore: Stanley Kubrick; regia: Stanley Kubrick; soggetto: Arthur Clarke; sceneggiatura: Stanley Kubrick, Arthur Clarke; fotografia: John Alcott, Geoffrey Unsworth; montaggio: Ray Lovejoy; scenografia: Ernie Archer, Harry Lange, Tony Master; effetti speciali: Douglas Trumbull; trucco: Stuart Freeborn; musiche: AA. VV.). Trama: Quattro milioni di anni fa: un gruppo di ominidi guidati da un capo, sopravvive a fatica in un ambiente arido e ostile. Un giorno davanti alla loro grotta appare misteriosamente un grande monolite nero; gli ominidi, venendovi a contatto, imparano a usare strumenti per cacciare gli animali e a difendere il territorio uccidendo i nemici. 2001: un misterioso oggetto di origine intelligente viene scoperto sulla Luna. A seguito di questo rinvenimento, una squadra di astronauti viene inviata in missione verso Giove. A supervisionare le operazioni, un computer di ultima generazione, l’infallibile HAL 9000. Una pellicola sulla natura dell’uomo e della macchina, ovvero evoluzione e eternità messe a raffronto con l’inimmaginabile sfera dell’Universo.

 

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