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Undici anziani deceduti dopo la vaccinazione antinfluenzale. Due casi nel Salento

Sono 11 gli anziani deceduti, due dei quali nel Salento, dopo essersi sottoposti a vaccinazione antinfluenzale. Dati, questi, che hanno indotto l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) a lanciare l’allerta ritirando, a titolo di cautela, due lotti del vaccino Fluad, anche se non è stato ancora dimostrato che sia stato causa diretta delle morti. Allo stesso tempo si stanno verificando decessi non collegati a vaccini che fanno parte dei lotti sequestrati del Fluad.
La prima vittima è stata Domenica Blasi, 82 anni, di Carpignano Salentino, nel Sud del Salento, deceduta dopo aver assunto il Fluad. A Scorrano, invece, è deceduta una donna di 72 anni, originaria di Maglie, che aveva utilizzato un altro vaccino.
Per i dirigenti dell’Asl solo il primo caso di morte è stato segnalato come riconducibile al vaccino. Gli altri decessi si sono verificati a Siracusa (2) Teramo (1), Prato (1), Como (1), Parma (1) e Roma (1) e nel Veneto (2). Nell’Asl di Lecce dove si è verificato il caso della 82enne di Carpignano salentino, il direttore sanitario, Ottavio Narracci, ha rassicurato la cittadinanza: “La situazione è sotto controllo. Sappiamo dove sono state distribuite le 100 dosi del lotto per il quale l’Aifa ha predisposto il ritiro per ‘una concomitanza temporale’, che non può essere sottovalutata, tra la somministrazione del vaccino Fluad e i decessi. Abbiamo già provveduto alla sostituzione delle dosi e la vaccinazione, quindi, può proseguire”.
Alberto Fedele, coordinatore Servizi Igiene e Sanità Pubblica della Asl di Lecce, ha precisato: “Si tratta di 100 dosi (sulle 60mila acquistate). Oggi è pervenuta, da parte di un medico di medicina generale, una segnalazione di sospetta reazione avversa dopo la somministrazione del Fluad. Si tratta del decesso di una donna di 82 anni, affetta da diverse patologie croniche, avvenuto dopo 3 giorni dalla somministrazione del vaccino. Si è già provveduto ad informare i medici di medicina generale e i responsabili degli ambulatori aziendali della sospensione dell’utilizzo di questo vaccino per quanto riguarda i lotti sotto accusa”. Per l’Asl leccese non c’è ragione per allarmarsi. “Qualora, però, si accusino sintomi non comuni – si legge nella nota – i cittadini possono rivolgersi per l’opportuna segnalazione al medico curante”.

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