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Il Consiglio comunale di Tito si oppone al radar sul monte Li Foj

Anche il Comune di Tito, insieme a quelli di Picerno, Potenza e Ruoti, si oppone all’installazione del radar meteorologico sul monte Li Foj. Il Consiglio comunale, nella seduta del 20 luglio scorso, ha infatti approvato all’unanimità una delibera con cui impegna la Regione Basilicata a rivalutare nelle sedi istituzionali opportune la validità del progetto definitivo di installazione della torre radar, per garantire la tutela del territorio attraverso un percorso di coinvolgimento delle comunità interessate e da un’attenta valutazione sull’impatto ambientale.
Sempre all’unanimità sono state approvate: la delibere di rettifica dell’acquisizione al patrimonio comunale di beni immobili suscettibili di valorizzazione, che avvia di fatto il percorso di acquisizione di aree urbanizzate mai cedute al comune; la proposta progettuale sub distretto C1.2 in località Macchia, che consentirà la realizzazione di un intervento urbanistico. Il Consiglio ha inoltre approvato, stavolta a maggioranza, l’assestamento di bilancio e l’affidamento della riscossione coattiva all’Agenzia delle Entrate a seguito del superamento di Equitalia.
A seguito del pensionamento del dottor Antonio Lombardi, è stata poi sciolta la convenzione con il comune di Bella e ne è stata approvata una nuova con il Comune di Vaglio, con conseguente istituzione dell’ufficio unico del segretario comunale e assegnazione dell’incarico alla dottoressa Faustina Musacchio. Vista la scadenza naturale dell’attuale contratto di affitto dell’immobile che ospita la loro stazione, i Carabinieri cercano una nuova struttura. Il sindaco Graziano Scavone ha elencato all’aula le diverse opzioni valutate, insieme al Comando provinciale dei Carabinieri e alla Prefettura di Potenza, per conservare il presidio nel centro abitato di Tito, tra cui la disponibilità dell’ente a concedere in uso i locali dell’ex municipio dove attualmente hanno sede la Polizia locale e i Carabinieri forestali, ma attualmente non sembra soddisfare i paramenti di funzionalità richiesti dall’Arma. In subordine è stata valutata la ipotesi di acquisizione dell’immobile attualmente adibito a caserma nelle forme e nelle modalità stabilite dalla legge ed è stato richiesto in merito un parere preliminare alla Corte dei conti. Al momento alcuna delle soluzioni indicate risulta perseguibile, pertanto la Prefettura come da procedura ha pubblicato un bando con scadenza fine luglio per intercettare proposte di disponibilità di locali da adibire a caserma, con le caratteristiche richieste dal caso da parte, di soggetti privati.
In risposta all’interrogazione comunale espressa dal gruppo di minoranza, l’assessore alla cultura Fabio Laurino ha infine illustrato l’integrazione al piano stralcio inviata alla Regione Basilicata per utilizzare il finanziamento ricevuto al fine di mettere in scena una ricostruzione storica sugli antichi riti propiziatori. “Le attività di ricerca delle origini della tradizione dei fuochi di San Giuseppe contestualizzate nel sito archeologico della Torre di Satriano, che verranno realizzate tra l’altro in collaborazione con l’università della Basilicata e Scuola di specializzazione in archeologia – ha dichiarato l’assessore – tendono a promuovere e far conoscere il patrimonio intangibile della Basilicata (tradizioni e riti popolari) e sono pertanto assolutamente pertinenti agli obiettivi della deliberazione della Giunta regionale 625/2016”.

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