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Fai, Flai e Uila proclamano lo sciopero generale del settore forestale

Il prossimo 26 luglio sarà sciopero generale dei 4.200 lavoratori forestali della Basilicata. Lo hanno proclamato stamane, al termine di un vertice di segreteria, i segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello, precisando che contestualmente allo sciopero si terrà una manifestazione presso la sede della Regione Basilicata. I sindacati di categoria motivano il ricorso alla sciopero, più volte minacciato nei mesi scorsi, con il mancato rispetto degli accordi contenuti nel piano triennale di forestazione siglato con la giunta regionale nel 2009. Fai, Flai e Uila contestano, in particolare, il mancato raggiungimento delle 151 giornate (“obiettivo a suo tempo condiviso e sottoscritto dallo stesso governo regionale”, fanno notare i sindacati), nonché il mancato sblocco del turn-over. Fai, Flai e Uila esprimono, inoltre, forte preoccupazione sulla governance del settore forestale alla luce della soppressione delle Comunità montane.

“È la prima volta che un piano triennale di forestazione non viene rispettato ed è un fatto assai grave che il governo regionale si sottragga al confronto con le parti sociali su una materia che ha significativi risvolti sociali”, hanno detto al termine del vertice Lapadula, Esposito e Nardiello. “Per quanto ci riguarda i patti siglati devono essere rispettati ed è onere della Regione individuare in sede di assestamento di bilancio le risorse necessarie. I lavoratori forestali hanno fatto la propria parte moderando le rivendicazioni salariali in sede di rinnovo del contratto collettivo regionale con un atteggiamento responsabile e solidale proprio per non pesare sulle finanze regionali. Ora è la Regione che deve fare la sua parte rispettando le clausole che essa stessa ha condiviso e sottoscritto nella comune convinzione che fosse necessario avviare un profondo processo di modernizzazione di tutto il comparto della forestazione e delle attività connesse”.

Per i segretari di Fai, Flai e Uila “la filiera verde non può essere ridotta ad elegante argomento da convegno, ma deve diventare l’obiettivo finale di una strategia complessiva che guardi alle molteplici attività di gestione e manutenzione del territorio come ad un bene pubblico a disposizione dell’intera collettività regionale in termini di prevenzione del dissesto idrogeologico e di sviluppo socio-economico delle aree interne montane. Agro-energia, sviluppo della sentieristica, fruizione turistica del bosco sono obiettivi che si possono raggiungere solo se le risorse umane saranno adeguatamente valorizzate e incardinate in un modello di gestione realmente efficace ed efficiente”.

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