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Province, De Filippo: “Sorprendente la richiesta dell’Anci di andare avanti in fretta”

“La giornata di ieri è stata decisamente importante per le sorti delle Province, tra l’emendamento proposto dai senatori lucani e l’audizione delle rappresentanze degli Enti locali in Commissione affari Costituzionali dello stesso Senato. Ma in questo non posso non sottolineare come alla netta scelta della Conferenza delle Regioni di esprimere la propria contrarietà abbia corrisposto una sorprendente posizioni dell’Anci che con il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ha chiesto ‘di procedere con urgenza all’approvazione del decreto’ dimenticandosi i tanti nodi irrisolti che il provvedimento lascia, con problemi non solo per le Province, ma anche per le città”. E’ la riflessione del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, all’indomani delle audizioni delle autonomie locali al Senato. “I senatori lucani, supportati anche da altri colleghi, hanno formulato un emendamento che nell’andare a superare il problema per Matera ha messo in campo una meccanismo ben definito e logico, in cui è possibile che altri provino a inserirsi: restano almeno due Province nelle Regioni in cui almeno uno dei due parametri (demografico e geografico) individuati dalla norma lo consente. Con una posizione convergente le Regioni – ha spiegato De Filippo – hanno espresso in modo chiaro il loro ‘no’ al provvedimento, anche con la significativa scelta di farsi rappresentare dal Presidente della Regione Basilicata, che si troverebbe ad avere una sola Provincia e inserendo nella delegazione il presidente della Regione Umbria che si trova nella stessa condizione. Ugualmente l’Upi, con il presidente Antonio Saitta, ha ribadito come siano necessarie modifiche prima della conversione del decreto, e questa posizione è stata rafforzata da una folta delegazione, con i presidenti delle Province di Torino, Savona, Treviso, Padova e Fermo, ancora corroborata dalle audizioni dei rappresentanti delle Province di Frosinone, Latina, Lucca, Macerata, Rieti, Rovigo, Siena e Viterbo. L’Anci, di contro, ha mandato il coordinatore dei sindaci delle città Metropolitane e sindaco di Venezia, Orsoni, a perorare solo questa causa, ed affermare che ‘la mancata conversione del decreto sarebbe un gesto poco rispettoso del processo di revisione dell’ordinamento degli Enti locali in atto, che da tempo viene ormai invocato unanimemente, ravvisando una presunta unanimità su scelte che invece mi sembrano fortemente avversate, anche da molti sindaci. E fin da ora offro la mia disponibilità al delegato Anci per il Mezzogiorno e sindaco di Potenza Vito Santarsiero e ai rappresentanti dei piccoli comuni, più direttamente interessati alle sorti delle Province, a lavorare per far emergere questa diversità di posizioni”.

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