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Referendum trivelle, Lacorazza: “Si preveda l’election day”

“Da che parte sta l’Italia dovrà essere chiaro anche sul referendum sulle trivelle in mare e per farlo non si possono modificare le regole del gioco: si dovrà votare nello stesso giorno del primo turno delle amministrative. In più potranno pendere su questa consultazione anche i conflitti di attribuzione che la Consulta sarà chiamata ad affrontare sugli altri quesiti. Da che parte sta l’Italia lo si dovrà misurare non tra chi non vuole le trivelle in mare e il non voto, ma tra chi le vuole e chi no. Da che parte sta l’Italia lo si dovrà misurare tra chi vuole una nuova strategia energetica nazionale e chi non la vuole. Se la Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale hanno dato l’ok al referendum è perché hanno giudicato insufficiente la norma proposta dal Governo e approvata dal Parlamento. Il Governo sbatte la porta in faccia alle Regioni perché non vuole cambiare le norme? Male. Saremo pronti per la campagna referendaria. Domani riuniremo i delegati delle Assemblee legislative regionali che hanno promosso il referendum per assumere alcune decisioni operative e incontreremo le principali associazioni ambientaliste del Paese”. E’ quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Piero Lacorazza prendendo spunto dalle affermazioni rilasciate ieri dal premier Renzi dopo l’approvazione al Senato della riforma costituzionale.

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