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Rischio tredicesima e stipendi per i dipendenti delle aziende dell’indotto Ilva

“Non accettiamo alcuna forma di strumentalizzazione, da parte di nessuno, tesa a diffondere malumori tra i lavoratori”. Così il segretario generale della Fim Cisl, Valerio D’Alò nel commentare l’allarme lanciato nelle ultime ore da Confindustria Taranto, circa il paventato rischio tredicesima e stipendi per i dipendenti delle aziende dell’indotto Ilva, dettato dal non pagamento da parte dell’Ilva  dei lavori effettuati nel siderurgico.
“È positivo, invece, che Ilva su nostre sollecitazioni, a fronte dell’impegno preso questa mattina liquiderà le fatture verso le aziende dell’indotto. Ma – aggiunge Raffaele Apetino, coordinatore nazionale Siderurgia  Fim Cisl – è oltretutto necessario e fondamentale che ora  vengano garantiti i pagamenti degli stipendi alle lavoratrici e ai lavoratori delle ditte d’appalto e dell’indotto”.
Dalle informazioni in nostro possesso e ufficializzate dalla direzione Ilva  in questi giorni saranno liquidate tutte le fatture correnti in scadenza. Un allarme, quindi, inopportuno, in un momento particolarmente delicato per il futuro della fabbrica. Non è la prima volta che Confindustria (ha convocato le organizzazioni sindacali per il  prossimo 15 dicembre) assume atteggiamenti dubbi e strumentali, tentando di infilarsi nei rapporti tra sindacato e lavoratori.  Come sempre, sarà nostra cura verificare il rispetto delle rassicurazioni ricevute, perché i lavoratori possano trascorrere serenamente le prossime festività natalizie. Per la Fim Cisl la tenuta del tessuto industriale e occupazionale locale è di vitale importanza; per cui, nei delicati passaggi che l’Ilva affronterà nel prossimo futuro, sarà fondamentale assicurare dignità ad ogni lavoratore.

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