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Istat, Casasco (Confapi): “Italia non può aspettare, politica faccia in fretta”

 Le Pmi, che rappresentano l’ossatura economica e produttiva dell’Italia, non possono che essere preoccupate dai dati forniti oggi dall’Istat che fotografano inquietanti segnali di rallentamento soprattutto nel settore manifatturiero e nelle esportazioni”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, la Confederazione delle Piccole e Medie Industrie Private Italiane che raccoglie oltre 83.000 industrie per più di 800mila addetti, Maurizio Casasco.
Prima delle elezioni, e purtroppo anche dopo – aggiunge Casasco – si è parlato molto di alchimie politiche e mai di lavoro. E’ questo il tema vero da affrontare senza indugi: come aiutare e supportare chi crea lavoro e sviluppo economico e sociale. Senza calcolare che, tra l’altro, incombe su di noi, come una spada di Damocle, l’attuazione delle clausole di salvaguardia che porterebbero a un aumento dell’Iva, che costerebbe più di 30 miliardi e che sarebbe disastroso da ogni punto di vista.
Di fronte a un assordante e generalizzato silenzio anche delle forze produttive – conclude il Presidente di Confapi – poiché siamo ormai fuori tempo massimo, chiediamo con forza una classe politica che ci assomigli, coraggiosa e concreta e che alla gravità della situazione sappia rispondere con serietà e determinazione, chiudendo il sipario dei teatrini e aprendo la strada a un Governo in grado di guidare con responsabilità il Paese”.

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