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A Lecce la Seconda giornata del BioInItalyInvestment Forum – South Edition

Prodotti per l’industria nutraceutica, cosmetica, farmaceutica, alimentare e fitosanitaria ottenuti dal recupero delle acque reflue dell’olio di oliva;capi di moda sostenibili; processi innovativi per la produzione di bioplastica da biomassa residua; funghi utilizzati per produrre materiali ad alte prestazioni;pannelli acustici generati da biomateriali di scarto e da sottoprodotti agricoli e industriali; soluzioni capaci di trasformare un appezzamento di terreno marginale in regioni aride e calde in una fonte di biomassa.

Sono questi i sei progetti di economia circolare presentati oggi durante la giornata conclusiva del “BioInItalyInvestment Forum – South edition”, prima edizione pugliese dell’evento di riferimento per l’innovazione nel campo delle biotecnologie e della bioeconomia circolare, organizzato da FederchimicaAssobiotec, Cluster Nazionale della Bioeconomia circolare Spring e Intesa Sanpaolo Innovation Center, in collaborazione con Regione Puglia, Puglia Sviluppo e con il supporto di ITA, Invest in Italy, LGCA e Bioeconomy Ventures.

I progetti appartengono a sei imprese innovative italiane, di cui tre pugliesi: si tratta di Bioenutra di Ginosa, (Taranto); Fortunale di Cassano delle Murge (Bari); Hackustica di San Vito dei Normanni(Brindisi); Galatea Biotech di Milano;Mogu di Varese e Wakonda di Roma.

Di fronte ad un panel di investitori ed esperti della finanza, durante l’Arena Investment Meeting, momento clou della seconda giornata del Forum, le sei Pmi e startup hanno presentatole proprie concrete soluzioni per uno sviluppo e una crescita sostenibile del Paese.

“Queste startup e Pmi innovative – ha commentato a margine l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci – grazie all’evento che abbiamo fortemente voluto portare in Puglia e nel Sud Italia, hanno incontrato potenziali investitori che credono nei progetti di bioeconomia circolare per uno sviluppo sostenibile dell’Italia. Aver favorito questo incontro è un passo importante che può coniugare economia ed ecologia.

Questo evento nelle sue quattordici edizioni nazionali ha permesso di raccogliere oltre 70 milioni di euro a favore di aziende innovative biotecnologiche e di progetti di impresa. L’auspicio è che gli investitori riservino altrettanta fiducia alle startup e alle Pmi innovative che hanno presentato oggi i loro progetti”.

Nel corso di questa seconda ed ultima giornata sono intervenuti Theresa Mulloy di Puglia Sviluppo; VivekDogra di European Circular Bioeconomy Fund, Bill Barber di Intesa Sanpaolo Innovation Center.

Le sei imprese e startup innovative e i loro progetti

Bioenutra di Ginosa, (Taranto) impresa innovativa che opera nel settore della cosmesi ha sviluppato un progetto di economia circolare con l’obiettivo di recuperare il 100% delle acque reflue dell’olio d’oliva. Insieme al compost e all’acqua pura, il processo estrae principi attivi naturali, una miscela di polifenoli. Il processo proprietario e brevettato utilizza esclusivamente tecnologie meccaniche e fisiche, senza l’utilizzo di processi chimici e solventi. I prodotti ottenuti trovano impiego nell’industria nutraceutica, cosmetica, farmaceutica, alimentare e fitosanitaria.

Fortunale di Cassano delle Murge (Bari), impresa impegnata nel tessile e moda sostenibile, produce una maglia naturale realizzata al 100% in pura lana organica e colorata mediante un innovativo processo di tintura che utilizza oltre 200 ingredienti naturali. Utilizza imballaggi sostenibili, etichette in cotone biologico e realizza capi riciclabili fino all’80%.

Galatea Biotech di Milano che opera nel settore delle bioplastiche, sviluppa tecnologie e bioprocessi per la produzione di prodotti chimici di base, speciali e di consumo, mediante bioconversione o fermentazione, nonché per la produzione e commercializzazione di questi prodotti e dei loro derivati. La startup è titolare del brevetto relativo a un innovativo bioprocesso di produzione di acido polilattico (PLA) e mira a supportare il passaggio dall’economia lineare all’economia circolare per la produzione sostenibile di prodotti chimici.

Hackustica di San Vito dei Normanni (Brindisi), startup che si occupa di materiali innovativi, realizza pannelli fonoassorbenti con materiali di risulta e sottoprodotti agricoli e industriali; la soluzione è in grado di correggere acusticamente spazi per il pubblico spettacolo, luoghi per la didattica e per il lavoro. Attraverso l’intervento di riciclo e un design intelligente la soluzione intende dare nuova vita a paglia, legno, lana e scarti tessili per creare prodotti capaci di trasformare gli habitat in cui l’uomo vive, lavora e si muove, in veri e propri paesaggi sonori.

Mogu di Varese, startup del comparto dei nuovi materiali e del design, abbracciando i principi dell’Economia Circolare, utilizza una tecnologia a base di microrganismi fungini e impiega il loro micelio come agente chiave per legare e trasformare diverse tipologie di substrati residui, trasformandoli in materiali e prodotti completamente funzionali e di alto valore.

Wakonda di Roma, impegnata nell’agricoltura sostenibile, è una startup innovativa che offre una soluzione brevettata per trasformare un appezzamento di terreno marginale in regioni aride e calde in una fonte di biomassa con una produttività 4 volte superiore a quella del granoturco (una delle colture alimentari più produttive) per ettaro di terreno e con 10-20 volte meno apporto di acqua.

 

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