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Accesso al credito, gli strumenti finanziari per le imprese agricole

Il miglioramento fondiario. L’acquisto di nuove macchine, attrezzature e bestiame. Portare la ricerca, la sperimentazione e l’innovazione tecnologica nell’azienda. La valorizzazione commerciale dei prodotti. La ristrutturazione del debito dell’impresa agricola. Sono opportunità contenute nel Piano di sviluppo rurale per incentivare la competitività del sistema agricolo lucano ma che richiedono investimenti e risorse. Perciò per le imprese agricole diventa decisiva la possibilità di accedere facilmente al credito, utilizzando strumenti in grado di garantire una maggiore solvibilità nei rapporti con gli istituti bancari e, nello stesso tempo, qualificare la propria capacità di credito in termini di rating. L’assessore all’Agricoltura Rosa Mastrosimone ha posto al centro degli obiettivi del Dipartimento l’accesso al credito per le imprese agricole. Con l’Ismea, a cui è stato attribuito un ruolo importante nel campo delle misure finanziarie anche a sostegno delle imprese lucane operanti nel settore primario, e con l’Abi (l’Associazione bancaria italiana) la Regione sta operando per mettere a disposizione delle aziende agricole un pacchetto di strumenti finanziari accessibili e immediatamente fruibili.

Uno di questi, il Fondo di garanzia, è già operativo. Si tratta di rilanciarlo, intervenendo per migliorarne l’efficacia, limarne i punti di criticità e incrementare la capacità di investimento delle imprese che stanno mettendo in campo risorse e progetti soprattutto per ammodernare le aziende, accrescere il valore aggiunto dei propri prodotti, agricoli e forestali, e diversificare le attività del fondo con la produzione di agro-energie, tutti questi obiettivi contenuti nelle Misure 121, 123 e 311 del Psr.

La presenza del presidente di Ismea Arturo Semerari, che ha illustrato in una conferenza stampa con l’assessore Mastrosimone e il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Andrea Freschi gli strumenti a disposizione delle imprese del settore primario, e poi dell’Abi regionale e delle organizzazioni del mondo agricolo al Tavolo verde, confermano la volontà di fare del Fondo di garanzia uno strumento pienamente operativo per aiutare le aziende agricole nel processo di modernizzazione.

Oltre al Fondo di garanzia, la Regione sta lavorando per rendere presto disponibili il Fondo Credito e la Lettera di garanzia. Il primo consente al mondo agricolo di accedere ai finanziamenti erogati dalle banche, ottenendo un mutuo agevolato. La Lettera di garanzia, infine, permette alle imprese di certificare il “proprio merito creditizio” nei confronti della banca.

Il Fondo di garanzia in agricoltura, uno strumento voluto dalla Regione e gestito dall’Ismea. L’accordo con l’Ismea prevede che la Regione Basilicata per la concessione delle garanzie possa avvalersi del Fondo nazionale dell’Istituto. destinando a garanzia le risorse finanziarie individuate nell’ambito del Psr e finalizzate agli investimenti.

Il fondo di garanzia, incrementato nel corso del 2011, ha una dotazione di 8 milioni e 860 mila euro ed è così ripartito: 3 milioni di euro per la Misura 121, 3 milioni e 270 mila euro per la Misura 123 e 2 milioni e 590 mila euro per la Misura 311.

Le risorse del Fondo sono finalizzate ad interventi di garanzia a fronte di finanziamenti bancari.

Le garanzie dirette (o prima richiesta) sono rilasciate dall’Ismea – dopo una specifica istruttoria di merito – in favore delle micro, piccole e medie imprese agricole. Le garanzia dirette possono essere concesse nella misura massima del 70 per cento dell’importo erogato (80 per cento nel caso di giovani imprenditori) e comunque (in valore assoluto) non oltre 1.000.000 di euro per le micro e piccole imprese e di complessivi 2.000.000 di euro per le medie imprese. Possono essere rilasciati tre differenti tipologie di prodotto di garanzia a prima richiesta:

1) fideiussioni a favore dell’impresa agricola, su richiesta veicolata direttamente dalla Banca finanziatrice;

2) cogaranzie in collaborazione con un Confidi, con cui è stata preventivamente stipulata una convenzione, che partecipa all’operazione con una propria quota di garanzia;

3) controgaranzie finalizzate alla mitigazione del rischio di inadempimento dei Confidi, in grado di assicurare la banca.

Particolarmente rilevante è il Fondo credito. I beneficiari degli aiuti previsti dal Piano di sviluppo rurale potranno ottenere dal Fondo un mutuo agevolato per la realizzazione degli investimenti approvati. L’agevolazione sul mutuo potrà affiancarsi all’aiuto ricevuto dal beneficiario sotto forma di contributo diretto a fondo perduto. Tuttavia, il valore complessivo dell’aiuto, determinato dalla somma del contributo a fondo perduto e del valore attualizzato dell’agevolazione sugli interessi, non dovrà superare i massimali previsti dalle misure Psr. Il Fondo opererà in sinergia con il sistema bancario, attraverso il ricorso ad intermediari finanziari. A ciascun beneficiario infatti, sarà rilasciato un prestito in parte a carico del Fondo (fino al 50 per cento) ed in parte a carico di un istituto di credito intermediario. La quota pubblica sarà rilasciata con un tasso agevolato, la quota privata a tasso di mercato. Gli istituti di credito svolgeranno anche la funzione di intermediari per l’erogazione delle risorse pubbliche e saranno selezionati con una procedura pubblica dal gestore del Fondo. Tale Fondo si affiancherà al Fondo Garanzia.

Infine, la Lettera di garanzia (Gcard), consentirà alle imprese agricole di ottenere, prima di presentare una richiesta alla banca finanziatrice, il proprio “merito creditizio” calcolato ai fini del rilascio della garanzia a prima richiesta. Questo documento fornisce anche l’importo massimo garantibile e il costo effettivo dell’intera operazione.

 

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