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Ammortizzatori sociali: ieri a Potenza e Matera sit-in di Cgil Cisl Uil

Cgil Cisl Uil di Basilicata in piazza per sollecitare il governo nazionale affinché stanzi le risorse necessarie a copertura degli ammortizzatori sociali in deroga. Stamane le tre confederazioni sindacali lucane hanno manifestato davanti alle prefetture dei due capoluoghi con diverse centinaia di persone. A Potenza una delegazione composta dai segretari Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro e da un gruppo di lavoratori è stata ricevuta dal Prefetto Rosaria Cicala. Analogo incontro si è tenuto a Matera tra il Pretto Luigi Pizzi e i segretari provinciali Manuela Taratufolo, Giuseppe Amatulli e Franco Coppola.
I sindacati hanno illustrato la drammatica situazione in cui versano circa 3 mila percettori di cassa integrazione e mobilità in deroga. Le risorse stanziate finora sono insufficienti a coprire il fabbisogno, denunciano i sindacati, anche se una parziale boccata di ossigeno potrebbe arrivare dallo sblocco dei 6 milioni di euro stanziati dalla Regione Basilicata e il conseguente pagamento delle ultime due mensilità del 2013, ma sul 2014 c’è molta incertezza. Il governo non ha ancora ripartito le risorse per l’anno incorso, si tratta di circa 400 milioni di euro, pochi secondo i sindacati per andare oltre febbraio e assicurare la coperta degli ammortizzatori in deroga a tutta la platea, almeno fino a giugno. A livello nazionale servirebbero non meno di 2 miliardi di euro.
Inoltre c’è preoccupazione per il futuro in vista della riforma degli ammortizzatori sociali annunciata dal governo. Senza politiche attive del lavoro – è il timore dei sindacati – si rischia un bagno di sangue per decine di migliaia di famiglie, specie in quelle realtà come la Basilicata dove la recessione ha compromesso fortemente la base produttiva. I sindacati hanno infine illustrato ai due Prefetti la proposta di destinare i fondi del bonus carburante al sostegno delle famiglie povere e ai contratti di inserimento e reinserimento lavorativo. Dai Prefetti Cicala e Pizzi è venuto l’impegno a informare della problematica i ministeri competenti dell’Economia e del Lavoro con una dettagliata relazione.

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