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Arcelor Mittal, previsto in settimana l’accordo con Invitalia

E’ questa la settimana decisiva per la chiusura dell’accordo tra Invitalia e la multinazionale Arcelor-Mittal che definisca i contenuti e le scelte per il futuro del polo siderurgico italiano. “Ci aspettiamo la definitiva conclusione della ormai lunga trattativa tra lo Stato e la multinazionale franco-indiana che fornisca scelte definitive e robuste per tracciare il rilancio, non solo del polo siderurgico di Taranto, ma di tutto il Gruppo e il rafforzamento di una cooperazione gestionale che deve essere misurata con gli investimenti e i risultati occupazionali – dichiara Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl – La situazione
gestionale del Gruppo non ammette ritardi e ci attendiamo di essere convocati a valle della definitiva sottoscrizione dell’accordo con un tavolo unico che unisca governo e azienda, per avviare finalmente la trattativa per un indispensabile accordo sindacale.
Ribadiamo, come sindacato – prosegue Benaglia – che al di là degli impegni che saranno presi nell’intesa finanziaria con l’accordo sindacale vogliamo trattare il cronoprogramma degli investimenti, della loro sostenibilità ambientale e degli impegni che permettano la piena tutela di tutta l’occupazione, compresi i lavoratori in Ilva AS, e la definizione di ammortizzatori che siano sostenibili e votati al rientro pieno delle persone al lavoro. Nel frattempo – conclude Benaglia – osserviamo con preoccupazione che esiste una contrapposizione tra governo da un lato, e regione e comune dall’altro che rischia di nuocere gravemente al rilancio effettivo, alimentando una dannosa confusione istituzionale. Tutti i soggetti pubblici devono a nostro avviso, cooperare in modo congiunto per affrontare e risolvere tutte le questioni produttive, ambientali e occupazionali sul tappeto senza salti nel buio. Il sindacato parteciperà al tavolo convocato domani 9 dicembre da Regione Puglia e Comune di Taranto, ma per noi non è possibile pensare ad un accordo di programma che chiuda l’area a caldo, perché sappiamo vorrebbe dire chiudere tutto lo stabilimento definitivamente.”

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