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Basilicata, nota di Cifarelli sull’assestamento di bilancio regionale

L’assestamento al bilancio regionale per ammissione dello stesso centrodestra è stato un mero adempimento tecnico per consentire di recuperare l’avanzo dello scorso anno e permettere, finalmente (ad agosto!), di sbloccare i pagamenti alle imprese ed ai cittadini fino ad ora in paziente attesa. Ecco, per Lega, FdI e FI, i bilanci, che rappresentano da sempre l’atto più politico di un governo, sono ridotti a semplici atti dovuti. Ed infatti nella seduta di ieri del Consiglio regionale né Bardi e né un qualunque Consigliere di centrodestra ha avuto il coraggio di avviare la discussione attraverso un intervento di presentazione del documento contabile. Ed i problemi, gli stessi denunciati a maggio scorso in occasione dell’approvazione con grave ritardo del bilancio di previsione, sono rimasti identici, anche nelle promesse del Presidente Bardi. Con altri Consiglieri abbiamo presentato due emendamenti, uno sul fondo unico per le autonomie locali (FUAL) e l’altro sul finanziamento dei piani sociali di zona, entrambi bocciati da Bardi e dalla sua maggioranza. Questo comporterà un autunno caldo per il mancato finanziamento ai comuni ed alle province che avranno difficoltà ad erogare servizi quali il trasporto scolastico o le biblioteche; e sarà caldo per i mancati finanziamenti dei servizi sociali che rischiano di interrompersi per minori, anziani, famiglie e persone diversamente abili. A nulla sono valsi i richiami in tal senso da parte delle associazioni degli enti locali quali Upi, Anci e Ali. Bardi pensa di aver risolto il rapporto con i cittadini solo attraverso lo sconto sul gas (perché di questo si tratta e non di gas gratis). Ma i problemi non si risolvono in questo modo, ammazzando comuni e province che erogano servizi ai cittadini, non applicando la legge sul gas anche a favore degli enti locali, non andando incontro alle esigenze delle imprese che chiedono interventi per il contenimento dei costi energetici, non mettendole nella condizione di investire e quindi di creare nuova occupazione. Queste dovrebbero essere le politiche di bilancio. Invece non solo sono assenti, ma, come abbiamo spiegato in Consiglio, temiamo che si stiano creando le condizioni per un buco di bilancio. Non ci è sfuggito, infatti, che ben 44 milioni sono stati spostati dal bonus gas, quindi dalla spesa corrente, a spese di investimento. Ciò significa che perdurando il prezzo del gas sul mercato dei Paesi Bassi a meno di 0,50 euro per metro cubo la Regione incasserà per il 2023 meno di 100 milioni ai quali, sottratti i 44 milioni per gli investimenti, rimarranno pochi euro per far fronte alla sbandierata “molecola gratis”. Segnaleremo ai revisori dei conti ed alla corte dei conti la questione perché il bilancio regionale va gestito come il buon padre di famiglia e non già per fare propaganda elettorale.

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