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Biblioteca di Matera, Esposito: “Si può e si deve”

Nell’augurare buon lavoro a Luigi Catalani, nominato nuovo Direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza, senza dubbio importantissimo presidio culturale dell’intera regione, auspico che anche Matera possa presto riaffermare il suo ruolo-chiave e assolutamente centrale in ambito culturale, quale fondamentale polo strategico per il rilancio del settore bibliotecario della Regione Basilicata. E per questo, instradare un percorso programmatico che porti alla “nazionalizzazione” della Biblioteca Stigliani, avviando in tal senso delle interlocuzioni serrate con il Ministero della Cultura, è quanto mai opportuno e doveroso, oltre che legittimo.

È assurdo pensare che un patrimonio UNICO e inestimabile come quello contenuto dalla Biblioteca “T. Stigliani” di Matera, non meriti premure e attenzioni quanto meno in egual misura di quelle che vengono, giustamente, riservate alla Biblioteca di Potenza. Se nessuno avesse reclamato e fatto sentire la propria voce qualche giorno fa in città, quando si profilava il rischio di vedere la Biblioteca chiudere i suoi battenti, chissà cosa sarebbe successo. Provvidenziale è stata la mozione di Italia Viva Basilicata presentata dal Consigliere Regionale Luca Braia che ha in qualche modo sollecitato il Presidente Vito Bardi a intervenire immediatamente per stanziare nuovi fondi a tutela dell’importante presidio. Il Governo Regionale, però, non deve occuparsi del tema soltanto in situazioni emergenziali e se “spronato” da terzi quando questi ne denotano la totale indifferenza, ma mobilitarsi con largo anticipo e con una visione condivisa tra tutti gli enti locali, mettendo in campo uno sforzo maggiore per una più ampia programmazione possibile. Ora che la questione è stata riportata, con non poca fatica, all’attenzione, progettare un piano condiviso di rilancio della Biblioteca deve essere la priorità.

Purtroppo si evidenzia ancora una volta la disparità di trattamento fra le due province, che non riguarda solo l’ambito culturale, ma anche economico, sociale, infrastrutturale, sanitario. Questo modus operandi, e ancor prima ‘modus-pensandi’, deve cessare di esistere una volta per tutte. Matera è una città le cui risorse e ricchezze uniche al mondo vanno preservate, valorizzate, promosse e rese fiore all’occhiello agli occhi del mondo, non ignorate e messe in ombra per spostare (senza però riuscirvi nonostante i tentativi) l’attenzione altrove.

La naturale vocazione alla cultura della comunità materana, deve essere continuamente alimentata e sostenuta da opportune progettualità che investano nel futuro della città, e per questo bisogna continuare a promuovere iniziative tese a rilanciare il ruolo strategico di Matera, che fino a poco tempo fa ha saputo egregiamente interpretare in Basilicata, nel Mezzogiorno e in tutta Italia, rappresentando con orgoglio e fierezza un intero popolo al cospetto dell’Europa e del Mondo.

Se è pur vero che Matera brilla di luce propria, questa non può essere vista come una colpa, ma come vanto e motivo d’orgoglio per tutto il territorio lucano. E pertanto, la CittàDeiSassi, Patrimonio Unesco e Capitale Europea della Cultura, merita servizi e sostegni tanto quanto li merita il Capoluogo. Non si chiedono più privilegi, ma pari opportunità, in uno scenario di piena armonia e collaborazione fra le due Provincie che se inizieranno a intravedere più obiettivi comuni che inutili conflitti, potranno contribuire ad una crescita più virtuosa e proficua dell’intera regione.

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