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Brindisi, l’azienda Sandiuzzi lancia l’allarme sulla difficoltà nel reperire personale qualificato

Ancora una storia derubricata alla voce “abbiamo bisogno di personale, ma non troviamo”. La novità è che viene dal Sud, da Brindisi, dove l’azienda metalmeccanica Scandiuzzi, in queste ore, con un comunicato stampa ha lanciato un appello circa le difficoltà a reperire personale qualificato e, in particolare, saldatori, montatori, operai di carpenterie metalliche ed operatori di macchina. Una notizia che secondo il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Michele Tamburrano, richiede un approccio diverso alle questioni sollevate.
«Come sindacato metalmeccanico – commenta Michele Tamburrano – non possiamo che esprimere il nostro compiacimento ad apprendere che ci siano aziende sul nostro territorio in cerca di personale ma allo stesso tempo siamo sconcertati sulle modalità con cui la ricerca viene fatta. La spettacolarizzazione a mezzo stampa di ricerca personale, associata alla mancanza di candidature alle posizioni offerte, non è
altro che un’offesa ai tanti disoccupati “padri di famiglia” che sono alla ricerca di un posto di lavoro». Secondo il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, sarebbe necessario approfondire se il lavoro offerto risponda ad una logica che dia l’opportunità ai tanti disoccupati o, piuttosto, vada in una logica sostitutiva, in cui si provi a cercare personale bello pronto e formato, già alle dipendenze di altre aziende,
offrendo un inquadramento professionale e un trattamento economico inferiore a quello percepito. L’approfondimento sicuramente ci consegnerebbe una realtà diversa.
«Mi infastidisce far passare il messaggio che siamo su un territorio di persone prive di competenze o, ancor peggio, di fannulloni. Sarebbe stato più saggio – aggiunge Tamburrano – condividere le problematiche con le organizzazioni sindacali e provare ad affrontare il problema insieme, come fatto in passato con la direzione di Scandiuzzi quando si è gestito cassa integrazione o ancor peggio licenziamenti. Fa altrettanto specie – incalza il segretario dei metalmeccanici della Cisl – leggere che lo stesso problema è stato affrontato in sede di Confindustria, con la quale abbiamo confronti giornalieri per affrontare le innumerevoli vertenze territoriali, e noi ne siamo completamente all’oscuro».
«Abbiamo un bacino di tanti ex lavoratori con professionalità acquisite negli anni e apprendere notizie di aziende che non trovano manodopera – sostiene Tamburrano – ci sembra eclatante e fuori luogo. Riteniamo sia utile che la Scandiuzzi unitamente a Confindustria faccia chiarezza sui profili ricercati e sulle modalità di assunzione evitando generalizzazioni. Siamo convinti che, puntando sulla formazione,
si possa dare opportunità di riconversione e ricollocazione, in un’ottica di transizione sociale, ai tanti lavoratori che oggi sono fuori dal mondo del lavoro. Solo con la buona volontà delle aziende e con la formazione possiamo far incontrare domanda e offerta. Come sindacato – conclude Michele Tamburrano – non abbiamo mai lesinato il nostro impegno e la nostra disponibilità a definire accordi per favorire percorsi di formazione e reinserimento nel mondo del lavoro.

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