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La #buonascuola, gli uffici periferici allo sfascio, i diritti di lavoratori e alunni sacrificati

Apprendiamo dagli uffici periferici dell’amministrazione che l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e tutte le sue diramazioni territoriali, Bari compresa, saranno impegnate a brevissimo in un’intensa e articolata campagna di “ascolto e consultazione” sul piano del Governo per la “buona scuola”. Nell’ambito di questa campagna si svolgerà la “settimana per la buona scuola”, tra il 20 e il 25 ottobre, però, molti non sanno che nella buona scuola non ci saranno probabilmente tutti i docenti necessari sui posti di sostegno, anche a causa della decisione dell’Amministrazione di precettare alcuni funzionari nella realizzazione della campagna. Insomma, come se quella che stiamo vivendo quest’anno (e ormai da qualche anno a questa parte) non sia una situazione di piena e grave emergenza per alunni e lavoratori precari (specie docenti di sostegno, penalizzati da tempi e modalità di assegnazione dei “posti in deroga”) l’Amministrazione decide che le priorità sono altre e, in questo frangente, che la priorità sia la propaganda a supporto del piano per la #buonascuola.

Questa anomalia, tuttavia, è soltanto l’ultima in ordine di tempo di un processo ben più lungo e ben più profondo di disfacimento dell’Amministrazione scolastica periferica che, oggi, si manifesta totalmente disorganizzata e inadeguata. Tempi e termini spesso indefiniti, incertezza nelle procedure e nell’esito, informatizzazione ancora parziale, comunicazioni lente e distorte tra uffici e tra gli uffici e le scuole, scarsa trasparenza e l’accesso agli uffici inibito spesso e per tempi troppo lunghi sono soltanto alcune delle manifestazioni critiche del progressivo smantellamento della funzione dell’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale. Uno smantellamento di risorse umane, finanziarie e strumentali a cui i dirigenti assistono senza opporre alcun progetto credibile che garantisca una tenuta minima delle funzioni degli uffici non in un orizzonte temporale lungo, ma persino nell’immediato futuro. Non è possibile immaginare che le stesse funzioni gestite fino ad ora dagli uffici possano essere garantite da un numero di dipendenti ormai scarso (i pensionamenti degli ultimi anni non sono mai stati sostituiti) o dal personale a vario titolo utilizzato (cioè temporaneamente “appoggiato” negli uffici), lavoratori che pure generosamente si attivano e si impegnano, ma spesso spremuti senza alcun riconoscimento e senza alcuna certezza del proprio ruolo e delle proprie prospettive professionali.

La grave disorganizzazione (voluta?) degli uffici periferici dell’Amministrazione, purtroppo, non è neutra: ha effetti pesantissimi sui diritti dei lavoratori, sui diritti degli alunni, sulla certezza e sulla qualità dell’offerta formativa, sull’organizzazione e sulla funzionalità delle scuole.
Riteniamo impossibile e inaccettabile continuare a parlare di #scuolebelle o di #buonascuola mentre le fondamenta su cui la scuola dovrebbe reggersi, gli uffici scolastici territoriali, col loro progressivo disfacimento non riescono a garantire neanche l’ordinario funzionamento dei nostri istituti.

Chiediamo ai rappresentanti istituzionali locali e nazionali e ai dirigenti dell’amministrazione di farsi carico di un rapido intervento per garantire il ripristino di livelli accettabili di funzionamento degli uffici. Noi, come Organizzazioni Sindacali, non ci limiteremo ad assistere inermi alla cartolarizzazione delle funzioni dell’amministrazione, ma soprattutto dei diritti di lavoratori e alunni.
E. Falco – FLC CGIL Bari
D. Maiorano – CISL Scuola
C. Callea – UIL Scuola
V. F. Lozito – SNALS Confsal
A. G. Elefante – GILDA Unams

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