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Celebrazioni Scotellaro, Cifarelli attacca la giunta regionale

“ Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” il vecchio adagio popolare si addice perfettamente al modo di fare del Governo regionale della Basilicata.

Il Presidente Bardi e la sua compagine sono stati capaci di creare divisioni e contrapposizioni anche riguardo alle celebrazioni dei cento anni della nascita del Sindaco/Poeta Rocco Scotellaro. E’ quanto dichiara il Consigliere Regionale del Partito Democratico Roberto Cifarelli.

Com’è noto intorno a questa importante ricorrenza sono stati creati due comitati organizzatori, il primo istituito dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha accolto la proposta progettuale di istituire il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Rocco Scotellaro presentata dalla Deputazione Lucana di Storia Patria-Istituto per gli Studi storici dall’Antichità all’età contemporanea, ed il secondo Comitato scientifico regionale voluto e finanziato dalla Regione Basilicata.

In questo contesto – aggiunge l’esponente del Partito Democratico – appare evidente la contraddittorietà del Governo regionale che invece di aderire al percorso scientifico e culturale di portata nazionale voluto dal Ministero della Cultura ha preferito duplicare in “salsa locale” il soggetto organizzatore, creando confusione e, purtroppo, anche qualche sorriso.

E pensare che lo scorso 18 aprile, – puntualizza il Consigliere regionale – proprio per venire incontro alle esigenze di organicità culturale ed unitarietà organizzativa delle attività celebrative previste, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione dove si impegnava il Presidente della Giunta e lo stesso Consiglio a favorire il coordinamento delle iniziative ed attività tra il suddetto Comitato Nazionale per le Celebrazioni ed il Comitato scientifico regionale.


Invece niente. Da parte del Governo regionale, – conclude Cifarelli – non si registra né l’adesione al Comitato nazionale, né il coordinamento delle iniziative, né tantomeno una qualsiasi forma di sostegno, si “ascolta” solo un assordante silenzio frutto di una cultura della amministrazione della cosa pubblica alquanto provinciale.

Chi glielo doveva dire al grande Poeta e Sindaco tricaricese che ha coniugato la concretezza della politica con l’idea di emancipazione culturale, e rappresenta ancora oggi, al contrario di lor signori, un esempio di buona politica non solo “per i contadini del sud”.

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