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Condannati ultras del Lecce dopo i disordini dello scorso giugno dopo Lecce-Carpi

Il gup del Tribunale di Lecce, Antonia Martalò, al termine del processo con rito abbreviato, ha condannato dieci ultrà del Lecce protagonisti dei disordini avvenuti il 16 giugno 2013, in occasione della finale play-off Lecce-Carpi, che sancì la promozione degli emiliani in serie B. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Massimiliano Carducci, mentre le indagini sono state effettuate dalla Digos di Lecce, guidata dal dirigente Raffaele Attanasi. Le condanne variano dai 2 anni a 6 mesi, fino agli 8 mesi.
Gli imputati sono accusati anche di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento e invasione di campo. Ma non solo: le minacce agli steward, i tentativi di raggiungere la squadra locale negli spogliatoi furono immortalati sia dalle telecamere di sorveglianza dello stadio ‘Via del Mare’, sia da quelle di alcuni reporter, dando così ai poliziotti le prove schiaccianti del riconoscimento dei responsabili. Nel luglio scorso 13 persone finirono in manette “a causa di atteggiamenti criminosi che nulla hanno a che fare con lo sport”, come ebbe modo di spiegare Antonio Di Donno, procuratore aggiunto di Lecce, nel corso di una conferenza stampa.

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