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Documento Cral e vescovi, Gemma: “Utile per la Basilicata”

“In una regione come la Basilicata, ricca di fermenti e criticità sociali, economiche, politiche e culturali, merita molta attenzione l’articolato e corposo documento della Consulta delle aggregazioni laicali (Cral) della Chiesa lucana dedicato proprio a questi temi.

Tutti noi, che abbiamo un ruolo politico e istituzionale, abbiamo il dovere di raccogliere la sfida lanciata dal mondo cattolico e dai vescovi lucani e di fare la nostra parte per interpretare i contenuti del documento presentato qualche giorno fa a Potenza. Quindi, non possiamo che condividere il sottotitolo del documento: ‘Costruire una speranza, insieme a quanti non sono rassegnati a un futuro, che sembrerebbe già scritto, di sottosviluppo per sé e per i propri figli’”. Lo sostiene in una nota l’eurodeputata Chiara Gemma del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.

“Inoltre, – aggiunge – dobbiamo contestualizzare le sollecitazioni espresse nel documento del Cral, partendo dalla considerazione che la Basilicata, il Mezzogiorno e l’Italia stanno vivendo un momento storico caratterizzato dai drammi prodotti dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, ma anche delle straordinarie opportunità offerte dai fondi del Pnrr, dalla nuova programmazione Ue 2023-2027, e da un governo nazionale, oltre a quello lucano, molto attenti ai temi dello sviluppo diffuso, della tutela delle fasce deboli, dei giovani e delle donne. 

Detto ciò, fermandosi alle opportunità, – spiega l’on. Gemma – ci sono tutte le condizioni per arricchire il lavoro e il percorso sinodale di ascolto e confronto che hanno portato avanti le 43 associazioni laicali della regione che costituiscono il Cral. E dunque, mettendo da parte i colori politici o eventuali strumentalizzazioni, non possiamo che essere consapevoli che le riflessioni lanciate dai 15 tavoli tematici regionali attivati dalla Consulta per ‘sentire il polso dei lucani e provare a riattivare energie, che sembrano sopite da una condizione complessiva di disagio e rassegnazione’, possono diventare patrimonio di tutti ed essere utilizzate come base per fortificare le azioni delle istituzioni politiche territoriali, nazionali e europee.

Aggiungo anche – precisa l’europarlamentare – che non possiamo che essere d’accordo quando nelle 35 pagine del documento si legge che ‘la Basilicata soffre per i problemi di spopolamento, emigrazione giovanile e denatalità e che i temi principali sui quali intervenire vanno dall’ecologia alla sanità, dalla cultura al lavoro, dal malessere dei giovani e delle donne, alle difficoltà delle famiglie fino alla povertà educativa dei figli’.

Quando nel documento si legge che ‘bisogna andare tutti nella stessa direzione e andare oltre gli orientamenti religiosi e politici per una nuova stagione di partecipazione civile capace di generare sviluppo e crescita e che uno dei mali del Sud è la rassegnazione’ non possiamo che condividerlo e farlo anche nostro. Quando nel documento si legge che ‘dal lavoro dei tavoli di ascolto è emersa la necessità di una Basilicata più capace di essere: solidale, inclusiva, partecipata, giovane, operosa, in salute, attraente e connessa’ non possiamo che sostenerlo e impegnarci anche noi per riuscirci. Ebbene, – conclude l’on. Gemma – ben vengano queste proposte e questi stimoli, sono senz’altro utili per rinvigorire quello che in Basilicata sta già accadendo con il lavoro del presidente Bardi, della giunta regionale e del governo Meloni”.

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