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Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

“Abbiamo voluto tenere un Consiglio comunale in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, perchè la violenza contro le donne è un problema globale e come tale deve essere affrontato; è un problema degli uomini che agiscono con violenza e degli uomini che non sono violenti; delle donne vittime di violenza che con coraggio la denunciano, delle donne che non riescono a denunciarla, delle donne che non la conoscono o in tanti casi non la riconoscono”. Questo l’ intervento del Presidente del Consiglio comunale di Matera, Brunella Massenzio.

Un intervento introduttivo dei lavori del Consiglio odierno nel corso del quale ha, altresì, ribadito “che per affrontare alla radice il problema è necessario che il tema della violenza di genere sia inserito nelle agende dei Governi, che ci sia un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le Istituzioni. Perché quando una donna viene picchiata, strangolata, accoltellata, acidificata, bruciata è lo Stato, l’intera collettività ad essere colpevole.

L’ordinamento italiano è ancora privo di una definizione normativa di violenza di genere. L’assenza di tale definizione riflette una inconsapevolezza generale, che si registra anche in capo alle Istituzioni, dell’origine comune di ogni forma di violenza commessa nei confronti delle donne in quanto donne, intesa come violazione dei diritti fondamentali delle donne a causa della loro appartenenza al genere femminile.

Le raccomandazioni del Consiglio d’Europa hanno invitato gli Stati membri ad adottare misure per la tutela della salute e la sicurezza delle donne. Hanno ribadito il carattere diffuso della violenza domestica contro le donne, che ne subiscono conseguenze a tutti i livelli: casa, salute, comportamento, relazioni sociali, educazione, libertà di vivere la propria vita.

Questo fenomeno endemico riguarda tutti i Paesi europei ed è presente in tutte le categorie e classi sociali. La violenza domestica può manifestarsi in diverse forme quali l’aggressione fisica, l’abuso, la violenza sessuale, le minacce, l’intimidazione e la violenza psicologica.

L’Assemblea ha considerato gli atti di violenza domestica come atti criminali e ha invitato gli stati membri ad assumersi l’obbligo di prevenire, istruire e punire gli atti di violenza domestica, offrendo in tal modo una protezione alle vittime. Sono stati sollecitati i governi a mettere in atto politiche efficaci di sensibilizzazione e campagne di informazione per porre la popolazione nella condizione di conoscere ed essere educata sul tema.

A conferma di ciò va ricordato quanto emerso nel corso della prima Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne nell’ambito della Presidenza Italiana del G8 nel 2009.

In quella sede è stata affermata la necessità di educare tutte le società ai valori dell’uguaglianza senza distinzione di “sesso, religione, razza, lingua, opinioni politiche, condizioni personali e sociali e di creare una grande alleanza tra tutti i Governi e la società civile per porre fine a ogni forma di violenza contro le donne”.

E’ stata riconosciuta la necessità e l’importanza dell’elaborazione di strategie di intervento collettivo a livello locale per prevenire il fenomeno e dare assistenza alle vittime, nonché è stato sollecitato il miglioramento delle statistiche sulla violenza domestica e l’ aumento delle risorse per sostenere i servizi sociali che trattano il problema della violenza domestica.

Una recente indagine ISTAT, eseguita per via telefonica su tutto il territorio nazionale, ha raccolto i seguenti risultati, che parlano da soli,

 Le donne tra i 16 e i 70 anni che dichiarano di esser state vittime di violenza, almeno una volta nella vita sono il 78,7% della popolazione femminile; considerando il solo stupro, la percentuale è del 4,8% (oltre un milione di donne), il 2,3% delle donne afferma di essere stata violentata dal partner; il 91,6% degli stupri, in base a dati ISTAT, non è segnalata alle autorità.

 I’ 81,7% delle donne afferma di essere stata oggetto di ricatti sessuali sul luogo di lavoro; quasi nessuna denuncia;

 Il 93% delle violenze perpetrate dal coniuge non viene denunciata.

Contrastare la violenza significa generare al contempo un cambiamento culturale e sociale, attivare necessarie azioni sinergiche: sensibilizzare e informare, promuovere attività di educazione, di prevenzione e di cura, attivare rapporti fecondi di collaborazione tra le strutture sul territorio. “In questa ottica l’Amministrazione comunale di Matera si è mossa speditamente” ha continuato Brunella Massenzio.

Già lo scorso anno, con un ordine del giorno approvato all’unanimità, il Consiglio Comunale si è occupato della problematica e, in particolare, ha impegnato il Sindaco e la Giunta

– ad istituire un centro d’ascolto contro la violenza sulle donne,

– ad istituire una commissione permanente di monitoraggio e studio finalizzati alla elaborazione di una cultura liberatrice dalla prigione della subcultura sessista e maschilista, che trova nella rappresentazione mercificata della donna la legittimazione per comportamenti violenti e degradanti anche da parte delle nuove generazione;

– ad investire risorse per l’elaborazione di progetti scolastici e in attività finalizzate allo studio e alla comprensione del fenomeno della violenza sulle donne.

Sulla base degli indirizzi programmatici forniti dal Consiglio, l’Amministrazione ha posto in essere numerose azioni e in particolare ha avviato l’iter per l’istituzione del centro d’ascolto, già finanziato dalla regione Basilicata.

Ha, inoltre, avviato un progetto per creare una rete interistituzionale, intercomunale e interprovinciale, pubblico-privato, che aderirà alla Rete Nazionale Antiviolenza. La rete mira a creare standard, procedure e metodologie condivise per garantire interventi tempestivi, coerenti e omogenei vista la complessa articolazione delle problematiche connesse al fenomeno, in relazione al territorio, alle fasce di età e alle condizioni bio-psico-sociali delle donne.

Posso dunque affermare che l’impegno dell’Amministrazione in questo ambito è tangibile”.

Ha concluso così il Presidente del Consiglio comunale Brunella Massenzio, non prima di ringraziare la D.ssa Celestina Gravina Procuratore presso il Tribunale di Matera, per la sua relazione introduttiva, la D.ssa Rotondaro, psicologa dei servizi sociali del Comune di Matera, ma soprattutto gli studenti di alcuni Istituti superiori della Città per il loro prezioso contributo offerto al dibattito.

Brunella Massenzio – Presidente Consiglio comunale di Matera

 

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