BasilicataCronacaMicroPost

Grande manifestazione per domenica mattina 29 giugno a Tinchi

Hanno aspettato che ci fossero le elezioni europee per evitare problemi ed eventuali discussioni e contestazioni. Passate le elezioni, invece di convocare i cittadini e spiegare la situazione e, magari, i loro progetti come sarebbe stato giusto e corretto, hanno preferito vedersi tra di loro e, come ladri nella notte, hanno deciso. Chiudere tutte le attività dell’ospedale distrettuale mai realizzato, chiudere tutta la struttura per abbattere il terzo piano dopo anni di inganni e bugie. Dopo aver sperperato denaro pubblico per ammodernare e ristrutturare il terzo piano sapendo, come dicono nelle loro delibere, che c’erano problemi strutturali e che mettevano a rischio la salute e la sicurezza dell’utenza e del personale. Problemi certificati da una relazione tecnica affidata a una società esterna nel 2005. Ma, nonostante quella relazione, confermata adesso dalla relazione dell’Università di Basilicata, hanno messo a rischio la salute e la sicurezza di medici, infermieri, personale e pazienti che hanno affollato il terzo nel reparto di Medicina rimasto attivo fino al 2010, ma anche gli ambulatori rimasti al terzo piano fini a tutto il 2012.
La domanda è: se c’è una situazione di pericolo, certificata nel 2006, PERCHE’ AMMODERNARE E RISTRUTTURARE IL TERZO PIANO SPENDENDO MILIONI DI EURO? Hanno realizzato anche un nuovo impianto di distribuzione dei gas medicali in tutto il terzo piano il cui collaudo è stato effettuato dopo la chiusura del reparto di medicina. Se non fossimo in Basilicata sarebbe partita una inchiesta, un atto dovuto.
Entro il 30 giugno ci avrebbero dovuto consegnare il nuovo reparto di dialisi come più volte annunciato dal Direttore Generale. Ogni mese diceva che a fine mese sarebbe stata pubblicata la gara per la riabilitazione cardiopolmonare. A ogni incontro i direttori, che sono tanti, dicevano che avrebbero fatto partire le attività dell’ambulatorio chirurgico per il trattamento del piede diabetico, che erano state ordinate le attrezzature necessarie anche per endocrinologia. Non hanno fatto nulla. Mentivano tutti sapendo di mentire perché avevano bene in mente il loro percorso.
Ora, nel verbale sottoscritto anche dal Sindaco, annunciano che entro il 30 settembre faranno la gara per la nuova dialisi e per la riabilitazione. Non sono più credibili, ogni residua credibilità l’hanno persa perché hanno sempre mentito e ingannato.
Il Comitato ha più volte chiesto al Presidente Pittella un incontro, anche con un gruppo ristretto di rappresentanti. Ma non abbiamo mai avuto risposte. Il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi ha sempre avuto un atteggiamento costruttivo, si è anche messo a disposizione, a collaborare a un “progetto” che veniva esposto con enfasi dai vertici ASM e dai politici. Ma questo progetto non c’era. Era un inganno.
L’assemblea rifletterà sulle iniziative da prendere, sull’idea di una grande manifestazione per domenica mattina 29 giugno e, se necessario, sulla successiva occupazione dell’ASM di Matera. Si chiudessero pure nel loro fortino, ma questa volta i pisticcesi sapranno unirsi e combatteranno. Sanno che non hanno più niente da perdere.
E’ la menzogna e l’inganno che fa rabbia. Non gli permetteremo di chiudere Tinchi con la scusa della “sicurezza”. Non permetteremo l’abbattimento del terzo piano senza un progetto finanziato che ne preveda la ricostruzione immediata e contestuale.
Comitato Difesa Ospedale di Tinchi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *