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Ilva, Emilio Riva a giudizio per frode fiscale

Dovrà difendersi dall’accusa di aver frodato il fisco, assieme a tre manager, per oltre 52 mln di euro, Emilio Riva, 87 anni, fondatore del colosso siderurgico Ilva. Il patron, già indagato per disastro ambientale assieme ai figli nell’inchiesta della Procura di Taranto, è stato infatti rinviato a giudizio dal gup di Milano Anna Maria Zamagni per una maxi-evasione realizzata nel 2007 con una complicata operazione finanziaria per non versare in Italia le tasse dovute dal gruppo.

Come detto, oltre a Emilio Riva, sono stati mandati a processo Mario Turco Liveri, indagato in qualità di responsabile finanziario del Gruppo Riva, Agostino Alberti, componente del cda e responsabile fiscale del Gruppo Riva, e Angelo Mormina, per l’incarico avuto in qualità di managing director di Deutsche Bank (filiale di Londra). L’accusa nei loro confronti é di aver violato l’articolo 3 della legge 74/2000, che punisce (da 18 mesi a 6 anni) chi, per evadere le imposte sui redditi, sulla base di una falsa rappresentazione nelle scritture contabili obbligatorie e avvalendosi di mezzi fraudolenti per evitarne l’accertamento, indica elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo o elementi passivi fittizi. Nel caso specifico, l’accusa é di aver ‘creato’ appositamente elementi passivi fittizi per poter poi pagare meno tasse.

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